Era esposta nella mostra Pompei e i greci, la borchia sparita dalla Palestra Grande perché rubata. Il reperto storico era infisso su un pannello di legno e coperta davanti con un rivestimento in plexiglass. La borchia è in bronzo e risale al VI secolo a.c.. Sembrerebbe che il furto sia avvenuto durante l’orario di apertura al pubblico. Sul posto i carabinieri che hanno immediatamente avviato un’indagine.

In origine le borchie erano 4 e rappresentavano una riproduzione della porta di Torre Satriano. Il reperto ha un diametro di 7,3 centimetri, proviene dal Museo archeologico nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza ed ha un valore assicurativo di 300 euro. Le autorità stanno effettuando i normali rilevamenti del caso con lo scopo di ricostruire la dinamica del furto e individuarne i responsabili. Al vaglio degli investigatori anche la visione delle registrazioni del sistema di videosorveglianza.
“La borchia era, come le altre tre, avvitata sul pannello espositivo e coperta da lastra trasparente di protezione pertanto la rimozione del pezzo deve aver richiesto un tempo necessario a evitare i controlli. L’edificio, inoltre, è di giorno presidiato da personale Ales e di notte sottoposto a videosorveglianza, oltre a essere dotato di sistema di allarme. Oltre al gesto che ferisce il sito di Pompei e il patrimonio culturale italiano, pur trattandosi di un pezzo di valore non inestimabile, mi colpisce anche da un punto di vista personale trattandosi di un’area nella quale avevo condotto direttamente lo scavo“, ha dichiarato il direttore Generale Massimo Osanna.
