Voce di Napoli | Navigazione

Giornata della memoria per le vittime del Sud delle stragi piemontesi

Si sa che la storia la scrivono i vincitori infatti sull’Unità d’Italia i libri raccontano una menzogna. Il Sud non è stato unito al resto del paese ma è stato colonizzato dai piemontesi che, approfittando di un momento di debolezza del Regno delle Due Sicilie, hanno distrutto una delle civiltà più floride mai esistite creando quella che oggi è diventata la “Questione Meridionale”.

In molti, provenienti da Campania, Puglia, Basilicata e Molise, combatterono per salvare la libertà del popolo duosiciliano, ma furono sterminati: li chiamarono Briganti. Ad oggi, proprio alla vigilia del 17 marzo, data scelta per festeggiare la menzogna dell’Unità d’Italia, possiamo dare una notizia molto bella a chi conosce davvero la storia di Napoli e non ha mai dimenticato i torti subiti e i soprusi del Nord.

E’ stata accolta la mozione dei consiglieri regionali M5S della Basilicata, Gianni Perrino e Gianni Leggieri, depositata anche dai consigliere regionali di Campania e Puglia, con cui si chiedeva l’istituzione del “Giorno della memoria per ricordare gli eventi e i caduti del risorgimento italiano” il 13 febbraio per ricordare le vittime dell’occupazione piemontese e le stragi effettuate contro il regno dei Borbone. Finalmente la vittoria, almeno in Basilicata, è arrivata e ad annunciare l’approvazione della mozione è stato lo scrittore e meridionalista Pino Aprile attraverso la propria pagina Facebook: “Alle vittime meridionali dell’invasione sabauda del Regno delle Due Sicilie, per unificare l’Italia con le armi, viene finalmente riconosciuto il diritto di essere ricordate e compiante come tali. – scrive nel post – È passato un secolo e mezzo di oblio e diffamazione. Ora tocca alle altre Regioni del Sud”.