Di tutto quello che è accaduto nelle Marche, il caso che più sta facendo disperare è quello di Silvia Mereu, 42 anni, farmacista. La donna lo scorso
giovedì sera, alle 20, aveva appena lasciato la farmacia quando ancora non pioveva. Era diretta nel comune di Barbara, con il figlio Mattia, 8 anni, autistico, quando l’oda di fango del fiume Misa li ha travolti.
L’auto è stata letteralmente alzata dall’onda e si è riempita d’acqua così Silvia, non potendo cambiare strada, è riuscita ad uscire miracolosamente dalla vettura, portando con sé il piccolo Mattia. Ma la violenza di una seconda onda le ha strappato il figlio dalle braccia. “L’ho visto aggrappato a un tronco. Io provavo a raggiungerlo, gli urlavo ‘La mamma è qua, amore’. Mi aggrappavo a rami, rocce, e poi sono salita su un albero. Ma da lì non l’ho visto più. C’era solo il nero attorno a me”.
Sono passate 36 ore, Silvia è ricoverata in ospedale con un principio di polmonite e di Mattia non si hanno più tracce. “Nessuno ci aveva avvertiti del pericolo. Mattia è autistico. Non parla, ma aveva negli occhi il terrore. Cercavo di tranquillizzarlo. Non riesco a perdere la speranza. Lo so che non è razionale. Ma io rivoglio mio figlio. Lancio un appello ai soccorritori: “Riportatelo alla sua mamma”.

