Un carcere umano e del futuro da costruire in provincia di Nola su modello scandinavo. Ovvero seguendo anche quello che afferma la Costituzione italiana in merito al recupero e al reinserimento dei detenuti in società. Una struttura dove i reclusi possano lavorare, fare sport ed accedere a laboratori anche artistici e creativi.
Carcere di Nola
Ma il progetto, come denunciato dal Consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli è fermo e i lavori non sono mai iniziati. Pare a causa di una mancata bonifica dei terreni. “In Campania, a Nola, è prevista la realizzazione di un nuovo istituto penitenziario, il primo in Italia che seguirà il modello scandinavo senza sbarre e mura perimetrali e con un sistema di sorveglianza molto sofisticato. L’area per la costruzione del nuovo penitenziario è stata individuata già da tre anni in località Boscofangone ma i lavori per la realizzazione ancora non hanno avuto inizio.
Individuato lo spazio per costruire il nuovo penitenziario per una capienza di 1.200 persone, così come la ditta vincitrice dell’appalto dei lavori che però ancora non partono. E invece di far partire il progetto si pena invece ad elaborare un nuovo per la Caserma Battisti di Bagnoli. Vogliamo conoscerne i motivi per cui non partono i lavori, vogliamo riposte su questa situazione. Questo nuovo carcere va realizzato al più presto ma ci chiediamo se ci sia davvero intenzione di realizzarlo“.

