La morte di Don Antonio Polese ha lasciato un vuoto incolmabile in quanti lo amavo e lo avevano conosciuto, scomparso ad ottanta anni, aveva raggiunto enorme successo grazie al programma televisivo in onda su Real Time “Il Boss delle Cerimonie”.

Più volte nelle puntate Don Antonio aveva raccontato di essere un cavaliere di Malta e aveva mostrato con orgoglio i suoi cimeli. Adesso però si è scoperto che era tutto falso. Come ha fatto sapere l’Ordine Sovrano attraverso una nota dell’ufficio stampa, Antonio Polese non aveva alcuna relazione con l’ordine.
L’ULTIMO ABBRACCIO DI NAPOLI PER IL BOSS DELLE CERIMONIE
A precisarlo, in una nota, l’ufficio stampa del Sovrano Ordine di Malta: “Il ‘Sacro Ordine dei Cavalieri Crociati di Malta’, al quale il sig. Polese ha dichiarato di appartenere è una organizzazione non riconosciuta, che tenta di utilizzare il nostro nome ed i nostri simboli, che sono legalmente registrati in oltre 100 paesi del mondo. Persone ed organizzazioni in numerosi paesi fanno uso del nostro nome o di nomi similari al nostro per finalità non collegate con gli scopi e alle tradizioni dell’Ordine di Malta. Questi organismi e associazioni perseguono soprattutto scopi di lucro, ed oltre a creare equivoci e confusione, danneggiano la buona fede di quanti vi finiscono coinvolti. Antonio Polese non era un cavaliere di Malta. Il Sovrano Ordine di Malta – conclude la nota – ha una storia di quasi 1000 anni, dal 1834 ha la sede di governo a Roma. Ente primario di diritto internazionale, intrattiene rapporti diplomatici bilaterali con 106 Stati tra cui la Repubblica Italiana e la Santa Sede. Ha rappresentanze ufficiali presso le Nazioni Unite, l’Unione Europea e numerose Organizzazioni Internazionali. Le attività svolte in oltre 120 paesi del mondo si sviluppano nell’assistenza medico-sociale e nel soccorso prestato alle vittime di conflitti o di calamità naturali”.
