“… è stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato“. Così Eduardo De Filippo lasciava a Taormina il mondo del teatro, durante una sua ultima esibizione.
Ma Eduardo (a Napoli è talmente forte l’amore per l’attore e regista che il cognome non è necessario) non ha mai lasciato nessuno in realtà. E diceva il vero quel 15 settembre del 1984, il cuore di chiunque batterà sempre nel vedere le sue commedie. La sua arte è indelebile e segna la storia della letteratura e della commedia mondiale.
Semplicemente Eduardo
Nato proprio all’inizio del secolo scorso, il 24 maggio del 1900, Eduardo De Filippo non è solo un drammaturgo, uno scrittore, regista e attore di teatro. È stato anche poeta e riconosciuto universalmente come uno dei più grandi artisti ed intellettuali del Novecento.
È stato autore di numerose opere teatrali da lui stesso messe in scena e interpretate e in seguito, tradotte e rappresentate da altri anche all’estero. Autore prolifico e versatile, ha lavorato nella sua lunga carriera anche nel cinema con gli stessi ruoli ricoperti nell’attività teatrale.
Per i suoi alti meriti artistici e i contributi alla cultura, fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Fu anche candidato per il Premio Nobel per la letteratura. Il suo impegno non è stato solo per l’arte e il teatro. Eduardo si è battuto per i ragazzi più disagiati. Indimenticabile la sua attività come Senatore per i ragazzi di Nisida.

Una vita unica nel segno dell’arte
Figlio d’arte dell’attore e commediografo Eduardo Scarpetta, De Filippo ha nel dna l’arte della scrittura e della commedia. Con suo fratello Peppino e sua sorella Titina hanno formato una delle compagnie teatrali più prolifiche e significative della storia e della cultura d’Italia.
Tra le commedie più importanti di Eduardo ricordiamo: Natale in casa Cupiello, Questi Fantasmi, Napoli Milionaria, Non ti pago, Ditegli sempre di si, Il Sindaco del Rione Sanità, Uomo e Galantuomo, Filumena Marturano, Le voci di dentro, Sabato domenica e lunedì.
Tuttavia la vita privata del genio della commedia è sempre stata turbolenta soprattutto a causa del rapporto fatto di conflitti e contrasti con i fratelli. Due anni fa, proprio in occasione dell’anniversario dei 30 anni dalla sua scomparsa, c’è stata una commemorazione che ha coinvolto tutta Italia. Da Napoli, sino ad una cerimonia presso il Senato della Repubblica.
La letteratura, la commedia il teatro
Eduardo ha rappresentato nei suoi testi la società napoletana e italiana. Ha messo in scena le contraddizioni, i pregi e i difetti dell’essere umano. Con grande ironia De Filippo ha dato vita a personaggi amari e divertenti, perdenti e vincitori che hanno espresso la quotidianeità e straordinarietà dei sentimenti e delle passioni umane.
Eduardo ha concepito il teatro in questo modo, come esplicitazione dell’uomo. In questo si è ispirato a Luigi Pirandello alla sua concezione delle tante “maschere che utilizziamo per vivere in società“. De Filippo da napoletano sul palco ha dato tutto, della tradizione di Napoli, senza mai essere banale. Non è mai cascato nei luoghi comuni e negli stereotipi. Eduardo ha espresso la vera Napoli, nel bene e nel male.
Da ricordare i suoi personaggi femminili, protagoniste delle sue commedie. Le sue donne sono sempre state forti, mandavano avanti la famiglia e ne gestivano i rapporti sentimentali. Donne che con cuore e sofferenza determinavano trame di storie meravigliose. I personaggi maschili sono a volte perdenti ma spesso, attraverso un loro riscatto emotivo, avviene la congiunzione e l’unione di questi personaggi. Non c’è sempre il lieto fine nelle commedie di Eduardo, molte volte il finale lascia lo spettatore con molti dubbi e domande. Tuttavia c’è sempre la certezza di aver assistito ad un vero e proprio capolavoro.
Adda passà à nuttata
“Senza mio figlio forse io… scusate… me ne sarei andato all’altro mondo tanti anni fa. E io debbo a lui il resto della mia vita. Lui ha contraccambiato in pieno. Scusate se io faccio questo discorso e parlo di mio figlio. Non ne ho mai parlato! Si è presentato da sé. È venuto dalla gavetta, dal niente, sotto… il gelo delle mie abitudini teatrali“. Eduardo, sempre durante quella sua ultima apparizione in Sicilia, parla così di suo figlio Luca.
Anche lui, purtroppo non c’è più. Luca De Filippo ci ha lasciati il 27 novembre del 2015. Grazie al suo lavoro è nato un archivio dedicato al padre e il Teatro San Ferdinando (costruito da Eduardo e lasciato alla città), nel cuore storico di Napoli, continua a essere il fulcro di numerose attività culturali, letterarie e teatrali.

Eduardo ha lasciato un’eredità pesantissima, non esisterebbe un contenitore in grado di tenerla tutta. Le prove sono evidenti, De Filippo e la sua arte fanno parte di quel mondo che con estrema semplicità definirei degli immortali. Grazie Eduardo, per tutto.
