Sonia Di Maggio è stata uccisa da Salvatore Carfora, 39enne di Torre Annunziata di Napoli. Era l’ex fidanzato, è stato arrestato dopo alcune ore ad Otranto, dopo che aveva cercato di fuggire per aver commesso l’omicidio della sua ex. Con lei quella sera il suo nuovo compagno, Francesco Damiano, 29 anni, di Minervino, che la stessa giovane ha cercato di proteggere, riuscendoci a costo della vita.
Carfora era stato dimesso dall’ospedale psichiatrico di Aversa lo scorso giugno. Ritenuto affiliato ad un clan camorristico, lavorava come parcheggiatore abusivo e, per avere accoltellato un “collega”, era stato arrestato nel 2011. Ha ucciso la sua ex con venti coltellate inferte per uccidere la giovane di Rimini, 28 anni, banconista stagionale. Ha confessato l’omicidio, accompagnando gli agenti a recuperare il coltello di cui si è disfatto nella fuga.
Questo il racconto di Francesco al Corriere della Sera:“Ci ha colto alle spalle, l’ha afferrata per il collo ed ha cominciato ad accoltellarla. Sonia mi ha fatto da scudo, ha cercato di fargli capire che io non c’entravo niente, che si trattava di una questione tra loro due. Ho urlato per chiedere aiuto, ho provato a fermarlo, ma non sono riuscito a fare nulla. Aveva minacciato di morte entrambi: ha ucciso Sonia, ma aveva promesso di volerci ammazzare tutti e due”.
Poi il racconto sull’incontro con Sonia: “Ci siamo conosciuti circa un anno fa attraverso un gioco, su una piattaforma online, dopodiché ci siamo allontanati per un po’. Da tre mesi avevamo ripreso a sentirci: la nostra storia era iniziata da circa un mese. Era venuta a Specchia-Gallone per conoscere i miei genitori, poi sarebbe dovuta risalire a Rimini per sistemare alcune cose. Io, nel frattempo, avrei dovuto occuparmi di trovare una casa dove vivere insieme: era questo il nostro piccolo sogno”.

