Una banale lite in strada e’ stata sufficiente a far esplodere nove colpi di pistola contro un gruppetto di giovani di appena 18enni: e’ la ricostruzione della sparatoria avvenuta nella notte tra sabato e domenica in centro a Reggio Emilia. Nei guai un 43enne di Acerra, Gaetano Lombardi, che è stato arrestato dalla Polizia con le accuse di tentato omicidio plurimo e detenzione illegale di arma comune da sparo.
La dinamica della sparatoria a Reggio Emilia
Tra l’autore della sparatoria e i feriti – e’ stato spiegato nel corso di una conferenza stampa in questura – non cera alcuna conoscenza pregressa. Il quarantatreenne all’inizio ha negato. Poi quando i poliziotti hanno trovato la pistola, nascosta in un vano sotto il battiscopa del lavello della cucina, ha detto: “Sono stati maleducati, forse ho un po’ esagerato”.
Chi è l’aggressore di Acerra
Gaetano Lombardi, operaio del Napoletano e residente a Reggio Emilia, ha reagito cosi’ intorno alle 2 di notte di fronte alla squadra mobile di Reggio Emilia che e’ arrivata a lui come responsabile dei colpi di pistola sparati in serata contro un gruppo di giovani. Interrogato poi dai poliziotti e dal pm Laura Galli, alla presenza di un legale, ha ammesso i fatti.
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La lite con i giovani e’ avvenuta intorno alle 22.20 in strada, piazza dei Martiri, forse perche’ si sono toccati mentre camminavano e discutevano su chi avesse la precedenza per passare. La pistola usata per sparare, quando li ha raggiunti in piazza del Monte, e’ una calibro 6,36, “una piccola pistola da killer”, l’ha definita il capo della squadra mobile Guglielmo Battisti, che dovrebbe essere utilizzata a brevi distanze. Il bersaglio principale era il 20enne, finito in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Tra i feriti anche due minorenni.

