«Non avevo mai incontrato tanta violenza in vita mia. Ora che l’ho subita su di me, ora che sono in ospedale con volto e braccia fracassati, penso che la violenza è sempre rafforzata dall’indifferenza di chi assiste in modo passivo. Penso agli adulti che potevano intervenire per aiutarmi e non lo hanno fatto. Penso che solo una persona, il papà della mia amica, è riuscita a impedire che quel mostro mi ammazzasse a colpi di spranga”. Queste le parole di Mattia, il ragazzo di 15 anni aggredito da un uomo per un posto auto. Il giovane è stato brutalmente picchiato e preso a stampellate ed è finito in ospedale, per le gravi ferite riportate.
15enne pestato a sangue per un posto auto
E’ ancora molto provato Mattia, che da 5 giorni è ricoverato a La Schiana di Pozzuoli. In un’intervista a Il Mattino, ha voluto raccontare la sua brutta esperienza. L’inaudita violenza si è consumata a Monte di Procida, martedì sera, Mattia era a casa di un’amica, assieme ad altri amici, quando dal terrazzo sentono un uomo urlare perchè il suo posto auto – quello riservato ai disabili – è stato occupato.
Il quindicenne scende immediatamente, insieme ad un amico, per chiedere scusa e spostare l’auto. Sabendo di aver sbagliato chiede più volte scusa a l’uomo che però in preda alla furia inizia ad inveire con il ragazzo e a prenderlo a stampellate. Il 15enne prova a schivare i colpi ma l’uomo è inarrestabile. Sul posto anche una donna che incitava l’uomo a picchiare il povero ragazzo indifeso.
Solo l’intervento del papà dell’amica dalla quale era ospite Mattia ha fatto si che si evtasse il peggio. Quando la furia dell’uomo si è placata Mattia si è ritrovato con le braccia fracassate e uno zigomo rotto. La vicenda è finita in una denuncia firmata dall’avvocato Gaspare Lo Schiavo, penalista che assiste la famiglia del ragazzino picchiato. I carabinieri hanno identificato l’aggressore, ora si attendono le conclusioni investigative. Lucia, la mamma del ragazzo, ancora sotto shock per la situazione ha dichiarato: “Mio figlio è vivo per miracolo, potevano ucciderlo per un parcheggio errato”.

