La segnalazione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe)
Un detenuto del carcere napoletano di Poggioreale ha tentato di togliersi la vita mentre era nel tribunale di Napoli Nord, che ha sede ad Aversa (Caserta), dopo essere stato condannato per maltrattamenti in famiglia. Lo rende noto il sindacato Sappe, in una nota. L’uomo ha tentato di impiccarsi, spiega il segretario regionale del Sappe Emilio Fattorello, mentre era in attesa del verdetto nella Camera di Stazionamento del Tribunale Napoli Nord, utilizzando le stringhe delle scarpe per impiccarsi.
“Grazie al tempestivo e professionale intervento del personale della Polizia Penitenziaria, ivi in servizio, – scrive ancora Fattorello – il detenuto e’ stato salvato dall’insano gesto. Lo stesso e’ stato ricoverato in via di urgenza a mezzo 118 per le cure ed accertamenti del caso presso l’ospedale civile di Aversa ove e’ risultato fuori pericolo di vita”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime vicinanza ai poliziotti penitenziari campani e denuncia: “l’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, per fortuna svntato dalla professionalita’ ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, piu’ di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 170mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze.
Capece denuncia “una volta di piu’ le quotidiane difficolta’ operative con cui si confrontano quotidianamente le unita’ di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perche’ non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri gia’ percorsi. Questo fa capire ancora di piu’ come e quanto e’ particolarmente stressante il lavoro in carcere per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti che svolgono quotidianamente il servizio con professionalita’, zelo, abnegazione e soprattutto umanita’, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”. Il SAPPE ricorda infine i numeri delle carceri e dell’esecuzione della pena in Italia: alla data del 30 giugno scorso, erano detenute nelle carceri del Paese 53.579 detenuti rispetto alla capienza regolamentare di poco meno di 50mila posti. Gli stranieri ristretti nelle nostre carceri sono 17.510 (il 32,68%).
Ben 102.604 i soggetti seguiti dagli Uffici di esecuzione penale esterna, 1.348 i minorenni e giovani adulti presenti nei servizi residenziali e 13.279 quelli in carico ai servizi della Giustizia minorile. Nelle 15 prigioni della Campania erano ristrette 6.428 persone, 6.130 uomini e 298 donne: 2.608 gli imputati, 3.764 i condannati, 37 internati e 19 ristretti la cui posizione giuridica e’ ancora da impostare.

