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Campania, è boom di visite ai musei: i siti archeologici della regione scalano la classifica del Ministero

L’archeologia, quando si integra nel contesto dell’offerta culturale contemporaneo, continua a trainare e riesce ad appassionare i visitatori con opportunità di partecipazione ad attività differenziate“. Così Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano (Napoli). Che è stato il terzo parco archeologico più visitato d’Italia dopo Colosseo e Pompei e si conferma stabilmente nella classifica tra i top 30 dei musei italiani più visitati (tredicesimo posto) con 558.962 visitatori, con un aumento percentuale dei visitatori del 5%. “Il traguardo principale al quale tendiamo e grazie al quale stiamo raccogliendo risultati molto soddisfacenti – aggiunge – è la rete di sinergia che il Parco è riuscita a intessere con tutti gli attori istituzionali (Comune, Città metropolitana, Regione Campania) e con i luoghi della cultura. L’intero comprensorio vesuviano sta crescendo grazie alla buona azione di network elaborata dal momento in cui è partita la nuova gestione del Parco. Crescono con noi il Parco del Vesuvio, il Mav, Pietrarsa, la Reggia di Portici, il territorio intero, dove si è registrata l’aumentata permanenza dei visitatori sul territorio che da poche ore nel 2013 è passata a 1,6 giorni nel 2019 e il raddoppio dei gestori delle strutture di accoglienza nel solo Comune di Ercolano, giunte quasi a 200, con un ritorno di crescita culturale ed economica per un territorio che amplia sempre più i propri confini“.

L’aumento secco del numero dei visitatori è per il Parco – si legge in una nota – non un traguardo ma l’indice della partecipazione al processo di affermazione e condivisione dell’identità di questo straordinario patrimonio dell’umanità. Il dato è ancora più significativo se si pensa che dall’autonomia del Parco e sotto la Direzione di Francesco Sirano, cioè negli ultimi 3 anni, i visitatori sono aumentati del 25%. L’incremento si registra anche attraverso lo studio dei dati che riguardano le adesioni e le visite virtuali ai canali social del Parco con un aumento di followers e una crescita costante della community sia per il canale Facebook che per quello Instagram, a conferma della giusta direzione intrapresa dall’amministrazione di aprirsi con eventi diversificati a pubblici differenti e sempre più affezionati“.

Laboratorio a cielo aperto accessibile a tutti, la sfida che il Parco ha raccolto – prosegue la nota – è di fungere da catalizzatore di processi positivi per costruire e rafforzare l’identità di Ercolano come valore culturale tra passato e presente, per guardare al futuro. Nel corso dell’ultimo anno tutta l’azione è stata condotta secondo linee strategiche che innescassero un processo virtuoso per vincere sfide quali conciliare conservazione preventiva e fruizione, sostenibilità economica e qualità dell’offerta culturale, ricerca scientifica e inclusione sociale, archeologia e valori culturali. La strategia organizzativa degli eventi – si trova ancora scritto – ha messo a sistema fonti di finanziamento diverse, come il Piano di Valorizzazione Mibact e i fondi ordinari, per attivare una serie di iniziative volte all’ampliamento dell’offerta di visita, al suo arricchimento emozionale, al coinvolgimento del pubblico attraverso metodi innovativi e proposte sperimentali“.

Ma in graduatoria ci sono anche il Mann (decimo), meglio ha fatto la Reggia di Caserta che è ottava. Poi, per i musei primeggia quello di Capodimonte, che aumenta del 34,2% i visitatori e con quasi 253.000 ingressi scala quattro posizioni in classifica e entra nella Top 30. Ottimi ii risultati anche di Castel Sant’Elmo, che passa da quasi 225.000 a 267.000 visitatori salendo dal trentesimo al ventisettesimo posto con un +18,7% di ingressi, e per Palazzo Reale, che con una crescita di visitatori dell’11% arriva a oltre 270.000 biglietti staccati che valgono il venticinquesimo posto in classifica, due posizioni in più rispetto all’anno scorso.

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