Voce di Napoli | Navigazione

Follia in carcere, detenuti scatenati: due ostaggi picchiati e liberati dopo trattativa

Tensione nel carcere di Ariano Irpino (Avellino) dove un gruppo di detenuti napoletani ha preso in ostaggio un agente di polizia penitenziaria e un ispettori, aggredendoli poi con calci e pugni. E’ quanto riferisce il Sappe, il Sindacato Autonomo degli Agenti Penitenziari in una nota, che ricostruisce il pomeriggio di ordinaria follia avvenuto nel carcere irpino

E’ stato necessario l’intervento di carabinieri e guardia di finanza, in assetto antisommossa, e una lunga trattativa condotta dal direttore del carcere Gianfranco Marcello per placare gli animi dei detenuti, nel frattempo asserragliatisi all’interno dell’infermeria, e consentire il rilascio delle due persone sequestrate.

Secondo una prima ricostruzione, alcuni detenuti in custodia libera, di origine napoletana, dopo essersi fatti aprire la porta dell’infermeria hanno spinto all’interno l’agente in servizio ed un ispettore che sono stati aggrediti e picchiati con calci e pugni. Richiamati in servizio tutti gli agenti disponibili che insieme alle forze dell’ordine hanno presidiato la casa circondariale dove, nella giornata di ieri, era stata denunciata un’aggressione sempre dai vertici del Sappe. Quest’ultimi, con il segretario nazionale Donato Capece e il segretario regionale, Emilio Fattorello, denunciano “l’ingovernabilità del carcere di Ariano Irpino” e chiedono la rimozione dei vertici. Nelle scorse settimane, durante l’annuale festa del Corpo degli agenti penitenziari, il Sappe aveva dato vita ad una manifestazione.

“Il prologo dell’aggressione di oggi – si legge nella nota – si è verificato ieri verso le ore 11.45, quando un gruppo di detenuti a custodia aperta ristretti al nuovo Padiglione, giunti presso l’infermeria del vecchio padiglione, hanno forzato il cancello d’ingresso del reparto infermeria, spingendo con forza il poliziotto che aveva provveduto all’apertura del cancello. Alcuni ristretti, di origine napoletane, sono riusciti ad entrare nel Reparto e hanno iniziato ad aggredire con calci e pugni un Agente e l’ispettore di Polizia Penitenziaria di Sorveglianza. Inutile evidenziare che questo ennesimo episodio di violenza ed aggressione nei confronti del personale non sono altro che le risultanze di quello che il Sappe ha denunciato da tempo, ossia una inesistente sicurezza sui posti di servizio detentivo ove i detenuti ormai la fanno da padrone. Infatti a nulla sono valse sino ad oggi le nostre denunce e le nostre azioni dirette alla nostra Amministrazione ed ad altre autorità e per questo è necessario che si provveda un immediato cambio ai vertici del carcere del Tricolle. E il sequestro, pochi minuti fa, di un Agente in carcere ad Ariano Irpino è sintomatico di questa gravissima situazione”.

“Da tempo il SAPPE ha denunciato, inascoltato, che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza di personale – visto che le nuove assunzioni non compensano il personale che va in pensione e che è dispensato dal servizio per infermità -, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento. Lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti – né lavorare, né studiare, né essere impegnati in una qualsiasi attività – è controproducente perché lascia i detenuti nell’apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti. La realtà è che sono state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e se non accadono più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Ora, con l’insediamento del nuovo Governo e del nuovo Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, serve un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese: e il contratto di Governo Lega-5Stelle credo vada nella giustizia direzione. Nelle carceri c’è ancora tanto da fare: ma senza abbassare l’asticella della sicurezza e della vigilanza, senza le quali ogni attività trattamentale è fine a se stessa e, dunque, non organica a realizzare un percorso di vera rieducazione del reo”.