Oggi è stato presentato un nuovo test che sarà in grado di misurare le mutazioni nel tumore, si chiama appunto Tumor Mutational Burden TMB ed è una nuova frontiera nello studio e cura del cancro. Questa tecnica sarà in grado di captare le alterazioni molecolari del tumore e quindi suggerire ad ogni paziente l’esatta cura immunoterapica per far sì che il sistema reagisca al tumore stesso.
“Il TMB, che sarà disponibile entro alcuni mesi, rientra nel concetto di medicina di precisione – spiega Nicola Normanno, direttore Dipartimento Ricerca Traslazionale dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli -. È uno strumento prezioso perché può permettere di identificare i pazienti che potrebbero rispondere alla immunoterapia. Studi recenti infatti hanno dimostrato che questo tipo di trattamento è più efficace nei tumori con un alto numero di mutazioni”.
Neoplasie con un TMB elevato sono polmone, vescica, melanoma e tumori del tratto gastrointestinale. “I risultati positivi dello studio stabiliscono il potenziale di TMB come importante biomarcatore predittivo per la selezione dei pazienti candidabili al trattamento di combinazione con due molecole immunoterapiche, nivolumab e ipilimumab, nel tumore del polmone non a piccole cellule avanzato” afferma Federico Cappuzzo, direttore dipartimento oncoematologia dell’Ausl Romagna. I risultati sono ottimi e significativi, il tasso di sopravvivenza a un anno era più del triplo con la combinazione immunoterapica, rispetto alla chemioterapia. Un passo dunque che ci porta, come riferito da Cappuzzo, verso la possibilità di abbandonare la chemioterapia.
