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Estorsioni per favorire la latitanza di Filippo Ronga, blitz contro il clan Verde-Ranucci: 6 arresti

Scacco al clan Verde-Ranucci di Sant’Antimo da anni in lotta per il controllo degli affari illeciti nella zona a nord di Napoli contro il gruppo rivale dei Puca. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Giugliano in Campania dopo indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso a carico di 6 indagati ritenuti contigui al clan Verde operante nella gestione degli affari illeciti tra Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casandrino, e alleato con il clan Ranucci.

Nel riquadro Filippo Ronga

I sei indagati sono ritenuti responsabili di estorsione e di detenzione e di porto illegale di armi e ricettazione, reati aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento di fermo è stato emesso per la necessità di interrompere le attività criminose nei territori di Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casandrino, sottoposti al controllo delle citate organizzazioni e da soggetti ad esse alleati. Quest’ultimi da tempo sottoponevano a estorsione una società di noleggio veicoli per ottenere – con minacce di morte e senza pagare nulla – vetture da usare nel corso di azioni criminali o per gli spostamenti del latitante Filippo Ronga arrestato lo scorso 12 gennaio a Formia dopo essere stato ferito dai carabinieri nel corso di un rocambolesco inseguimento dopo lo stesso latitante aveva puntato una pistola contro uno dei militari. Ronga era latitante da 5 anni.

Le attività investigative hanno permesso di evidenziare la pericolosità degli indagati che, oltre a pianificare attentati, facevano uso di armi anche sparando per strada, incuranti del pericolo di colpire soggetti estranei a dinamiche criminali.

In manette sono finiti: Michele Aliberti, Gaetano Ciuffa, Mario Curtiello, Sergio Iannicelli, Eduardo Turacci, Gennaro Celentano.