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Agguato alla moglie del boss, il retroscena inquietante: “E’ stato lui”

Stava sbrigando le ultime commissioni prima di tornare a tavola per il cenone di Capodanno. Era in auto nei pressi di piazza Seneca a Bagnoli, periferia occidentale di Napoli, quando è stata affiancata da ignoti che a bordo di uno scooter di grossa cilindrata hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco ferendola, per fortuna, in modo non grave.

Emergono retroscena inquietanti a quattro mesi dal penultimo agguato di camorra del 2017, l’ultimo è stato realizzato poco prima della mezzanotte a San Giovanni a Teduccio quando nel corso di una stesa un ragazzino di appena 12 anni venne ferito da due proiettili alle gambe.

Le indagini sono tutt’ora in corso da parte degli agenti della Squadra Mobile ma una delle piste seguite lascia di sasso. La vittima, Carmela Volpe, 52 anni, moglie di un elemento di spicco del clan Sorprendente di Bagnoli, sarebbe stata ferita su ordine dello stesso consorte. Una ricostruzione che gli investigatori non escludono ma che al momento resta solo una delle ipotesi al vaglio. Anche perché lo stesso marito si recò nell’ospedale dove la moglie era ricoverata la sera del 31 dicembre per verificare le sue condizioni nonostante diverse, presunte, tensioni registrate nel loro rapporto coniugale.

Il marito della 52enne si chiama Salvatore Verdile (51) ed è un pluripregiudicato (precedenti per 416 bis) affiliato in passato al clan Cavalcanti e attualmente considerato dagli investigatori vicino al gruppo Soprendente.

La donna fu raggiunta da un proiettile alla spalla sinistra rendendo necessario un intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile nel vicino ospedale San Paolo. Sei fori sono stati invece rilevati sulla vettura dagli agenti di polizia intervenuti poco dopo.