Dopo l'arresto del manager dell'ospedale è scattata la solidarietà dei colleghi: "L'inchiesta vada avanti in tempi celeri"
L’altro ieri la tempesta che ha travolto l’ospedale Cardarelli e il suo manager Ciro Verdoliva, oggi il sostegno dei colleghi dopo che allo sfortunato protagonista di questo nuovo filone d’inchiesta, sono stati notificati gli arresti domiciliari. “Noi continuiamo la tua opera. Lavoriamo per garantire la salute. Direttore generale torna presto“, questa la frase scritta sul grande striscione dietro il quale hanno manifestato più di 100 persone.
È scattata dunque la solidarietà per Verdoliva indagato per corruzione. Secondo la Procura il manager del Cardarelli avrebbe usufruito di una consulenza gratuita per un suo immobile, da parte di un architetto che sta svolgendo dei lavori nell’ospedale. Inoltre secondo i Pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Francesco Raffaele, Verdoliva avrebbe distrutto documenti relativi “alle segnalazioni dei disservizi e degli inadempimenti della Romeo” alla vigilia di una convocazione davanti alla Commissione regionale sulla Trasparenza presieduta da Valeria Ciarambino, del M5S, del novembre 2015. Ma secondo il Gip “Non vi è prova che Verdoliva abbia distrutto documenti e non emerge alcuna utilità garantita dalla Romeo a Verdoliva“.
“Siamo qui a testimoniare chiaramente oltre la solidarietà umana al Direttore anche l’augurio, nel pieno rispetto dei ruoli della giustizia e della magistratura, che sia accertata la verità per consentire al direttore generale di rientrare al più presto“, ha dichiarato Fausto De Michele, primario di Pneumologia.




