Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno svelato il legame economico tra gli 'Spagnoli e il sodalizio del centro di Napoli
C’è un filo diretto, quello del traffico e lo spaccio di droga, che ha legato due fronde scissioniste della camorra napoletana. Una era radicata nel rione Sanità e faceva capo al boss Salvatore Torino detto ‘o Gassusaro, l’altra vede come protagonista il sodalizio degli Amato–Pagano la cui “roccaforte” si trova nel territorio compreso tra Melito e Mugnano. I primi hanno fatto la guerra al clan Misso, storica famiglia il cui reggente è stato Giuseppe Misso alias ‘ò Nasone, i secondi hanno scatenato la sanguinosa faida di Scampia–Secondigliano contro l’organizzazione criminale dei Di Lauro.
Dalle dichiarazioni di Pasquale Riccio riportate da Il Roma, si evince come gli Amato–Pagano abbiano stretto un patto commerciale con i Torino per la fornitura di sostanze stupefacenti. Addirittura Salvatore e Nicola Torino sono stati affiliati agli scissionisti di Secondigliano. Il legame è stato fornito da Salvatore Cipolletta esponente di spicco del clan retto da Cesare Pagano e Raffaele Amato. Cipolletta è stato il compare di nozze del giovane Nicola e questo vincolo quasi parentale ha fatto da garanzia per stringere l’accordo con gli ‘Spagnoli.

Ma Cipolletta ha pagato questa alleanza con la vita. Infatti, quando ‘o Gassusaro ha deciso di pentirsi ha causato il crollo della credibilità di Cipolletta già inviso a Pagano per i suoi contatti trasversali con altri sodalizi della camorra. L’agguato è avvenuto il primo maggio del 2008, ad eseguirlo “è stato Giovanni Esposito su ordine di Cesare Pagano. A dirmelo sono stati Massimiliano Vinciguerra e Salvatore Roselli“, ha affermato Riccio. La vicenda è stata poi confermata nel 2010 dallo stesso Esposito diventato anche lui un pentito.
Nello specifico è stato Giuseppe Misso Jr detto ‘ò Chiatto, nipote di ‘o Nasone e anche lui collaboratore di giustizia, a rivelare i dettagli relativi agli incontri segreti tra Torino e Pagano: “Spesso Cesare Pagano in compagnia di Salvatore Cipolletta è venuto alla Sanità a casa di Salvatore Torino per contrattare le forniture di droga. In generale quello che veniva più volte era Cipolletta. I Misso rimasero neutrali rispetto alla faida di Scampia, ma quando gli scissionisti diedero il loro appoggio ai Torino, la mia famiglia decise di rispettare il legame di amicizia tra mio zio e Paolo Di Lauro stringendo un’alleanza con lui“.
