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La tragedia in mare di Cristina, il racconto dell’amico: “Mi sono tuffato e ho visto lei a testa giù, attorno il sangue”

Cristina Frazzica, 31enne biotecnologa, residente a Voghera, ma calabrese di origine è la vittima della tragedia in kayak la scorsa domenica a Posillipo, a Napoli. La studentessa frequentava il percorso di alta formazione PharmaTech Academy, che l’avrebbe poi portata ad un tirocinio in una importante azienda.

“Apprendiamo con sgomento della tragica scomparsa di Cristina Frazzica avvenuta domenica 9 giugno nel golfo di Napoli. Cristina, appassionata di ricerca e nuove sfide, era in città per frequentare da allieva il percorso di Alta formazione PharmaTech Academy. Da novembre ha intrapreso con entusiasmo e passione le lezioni, le attività laboratoriali e sperimentato nuove tecniche e tecnologie per i farmaci a RNA presso il Complesso di Scampia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

A fine giugno avrebbe completato il suo tirocinio presso una delle aziende con sede in Campania, la Nouscom, che l’aveva contesa, con altre, nella fase di selezione. A luglio avrebbe concluso il percorso formativo e si sarebbe aperta per lei la strada da professionista al servizio della salute umana. Fondazione Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA, l’Ateneo @uninait , i referenti, docenti, esperti e colleghi allievi della PharmaTech Academy si stringono al dolore della famiglia. Ciao Cristina”, è la nota del Dipartimento di Farmacia Unina di Napoli per ricordarla.

Qualche settimana prima della tragedia aveva conosciuto a una festa il 33enne avvocato penalista Vincenzo Carmine Leone. I due avevano deciso, accomunati dalla passione per il mare, di fare domenica pomeriggio un’escursione nelle acque di Posillipo. Improvvisamente però un’imbarcazione è arrivata davanti a loro e a tutta velocità li ha travolti. A raccontare l’accaduto è lo stesso penalista, come scrive il Corriere: “Eravamo sul kayak, lei seduta davanti, io dietro. Girandosi, si è accorta dell’arrivo dello yacht. Ha avuto solo il tempo di urlare. Io mi sono lanciato in acqua in maniera istintiva. Credo che l’imbarcazione mi sia passata sopra”.

Quando è riemerso ha trovato Cristina riversa in acqua a testa in giù, con attorno il sangue. Probabilmente l’impatto con il natante è stato per lei fatale. Il ragazzo ha iniziato a chiedere aiuto così alcune persone in barca a vela hanno subito chiamato i soccorsi e prestato aiuto, ma dello yacht nessuna traccia. “La barca aveva le murate altissime, non riuscivo a vedere chi fosse alla guida. Potrebbe anche non averci visto”, conclude.

Omicidio colposo e omissione di soccorso, sono le accuse del pm Pastore contro ignoti al momento, ma dell’imbarcazione killer non c’è ancora traccia. Tanti i controlli in queste ore negli ormeggi di Mergellina e del Borgo Marinari.