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La Sonrisa, i Polese: “In pena per i dipendenti. Per i futuri sposi nessun problema”

La confisca de La Sonrisa è un problema per tutti, ma maggiormente per oltre cento persone che ci lavorano e che perderanno il loro posto di lavoro dopo tanti anni. Al settimanale “Chi” Imma Polese, proprietaria del Grand Hotel La Sonrisa, dopo la morte del padre, don Antonio Polese, ha parlato della decisione della Cassazione.

Ad oggi non si conoscono ancora le sorti del famoso Castello delle Cerimonie. Il sindaco Ilaria Abagnale dovrà decidere cosa fare, sicuramente non potrà affidarlo alla famiglia Polese. Nei giorni scorsi i dipendenti erano scesi in strada per chiedere di mantenere i loro posti di lavoro. Imma Polese e il marito, Matteo Giordano, spiegano di voler rivolgersi alla Corte di Strasburgo: “Siamo in pena anche per i nostri dipendenti, che sono la nostra famiglia. Stiamo parlando di oltre cento persone che si ritroverebbero senza lavoro”.

Una rappresentante della famiglia Polese, intervenuta alla trasmissione Turchesando su Radio Cusano Campus, ha invece rassicurato gli sposi: “Stiamo continuando a lavorare, abbiamo una programmazione già in corso e ben delineata. La Sonrisa non ha chiuso e non ha cessato l’attività. C’è sicuramente qualche piccola paura da parte degli ospiti davanti alla prospettiva dei prossimi mesi. Le notizie fanno scalpore, lo sapete. Per noi è stato un disastro apprendere la situazione, figuriamoci per le persone che hanno pianificato un matrimonio anni prima. I nostri clienti hanno fiducia nel fatto che l’attività proseguirà”.