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Inizia il processo ad Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano, la mamma: “Eravamo una cosa sola”

Oggi, giovedì 18 gennaio, è iniziato il processo con giudizio immediato nei confronti di Alessandro Impagnatiello. Il barman ha ucciso la compagna con 37 coltellate mentre era incinta al settimo mese. Erano nella loro casa a Senago, a Milano, quando è avvenuto il delitto. Dopo ha provato a disfarsi del cadavere bruciandolo più volte.

L’uomo ha confessato il delitto e ora è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dal vincolo di convivenza. E’ accusato di interruzione non volontaria di gravidanza e di occultamento di cadavere. Ha deciso di presenziare alla prima udienza dove sono presenti anche i genitori di Giulia Tramontano.

Difeso dalle avvocate Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia, Impagnatiello rischia una condanna all’ergastolo. Le legali potrebbero quindi puntare alla perizia psichiatrica. L’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Caccipauoti, ha nominato due psichiatri (Salvatore De Feo e Diana Galletta) per ribattere, come riporta Fanpage.it. Questa eventualità, infatti, potrebbe evitare la pena dell’ergastolo.

“Troppe emozioni, è per noi un momento difficilissimo – dice a Fanpage.it Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano -. In famiglia cerchiamo di parlare il meno possibile del processo, ma abbiamo fiducia nella giustizia, ci vogliamo approcciare così a questa causa”. “Siamo pronti a tutto”, aggiunge Loredana.

“Non abbiamo mai più avuto contatti con i familiari di Impagnatiello – racconta Loredana a Fanpage.it -, ma quello che aveva detto ai tempi la mamma di Alessandro è la verità: siamo una famiglia unita e lo siamo sempre stati”. “Mai avrei immaginato quello che poi è accaduto, da mamma avevo percepito che Alessandro stava cercando di chiudere Giulia in una bolla, di allontanarla da tutti, ma con noi non c’è mai riuscito, Giulia era ed è parte fondamentale della nostra famiglia”. “Tutti mi hanno sempre presa in giro perché dicevano che Giulia era la mia preferita: ovviamente un genitore non può dire di avere un figlio preferito, ma è vero, con Giulia avevo rapporto speciale, eravamo una cosa sola”.