Non ha limite l’orrore degli stupri perpetrati per lungo tempo ai danni delle due cuginette del Parco Verde di Caivano. Le violenze sarebbero avvenute in diretta, durante videochiamate o registrate con il telefono. Agghiacciante ciò che emerge dalla conferenza stampa tenutasi questa mattina, presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord, ad Aversa.
Nove sono gli indagati ritenuti responsabili degli stupri ai danni delle due cuginette. Almeno sei gli episodi accertati consumati nell’ex centro sportivo in disuso, il Delphinia e in altri luoghi della 167 tra cui un campetto sportivo e due capanne nella villa comunale. Le ragazzine, di 10 e 12 anni, sarebbero state picchiate e minacciate dai loro aguzzini, tutti minorenni, meno due di loro. Secondo i verbali che ricostruiscono le violenze e lo squallore, le minori venivano derise. “Dentro, sta il capraio con le pecore”, così un minore chiamava le ragazzine mentre uno dei suoi compagni le stava violentando.
Dopo un’accurata indagine svolta dalla Procura per i minori con i carabinieri che ha condotto agli arresti nel Parco Verde, emergono i dettagli più raccapriccianti di una vicenda orribile. Le indagini sono scattate solo quando il padre di una bimba e la madre dell’altra sono stati messi al corrente degli stupri dal fratello di una delle vittime. Quest’ultimo aveva ricevuto sul suo telefono il contenuto di uno dei video degli stupri. Sono state le vittime poi a descrivere i fatti e riconoscere e identificare gli aguzzini. Dalle indagini, il sequestro dei telefoni, sono poi emersi i fatti.