Giovanni Cavaliere, il ragazzino di 12 anni morto ad Agerola lo scorso 23 giugno, sarebbe caduto improvvisamente dal mulo del nonno, che lui conosceva bene e cavalcava spesso. Il bambino sarebbe rimasto incastrato con un piede nelle briglie dell’animale e questo, imbizzarrito, lo avrebbe calpestato e trascinato per decine di metri.
Il dramma si è consumato in una località montana tra Ponte Tito e Scialli, dove si trova l’azienda agricola della famiglia, come riporta il Mattino. È stata aperta un’inchiesta sulla morte del ragazzino che voleva diventare pastore. La sua salma è stata trasferita all’obitorio di Castellammare di Stabia, a disposizione della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Emilio Prisco) che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per fare chiarezza su quanto accaduto e individuare i responsabili.
Un primo esame del corpo potrebbe essere necessario a chiarire se le ferite possano essere compatibili con la prima ricostruzione effettuata dagli inquirenti oppure se sia necessario eseguire l’autopsia. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Agerola, della compagnia di Castellammare di Stabia e della sezione investigazioni scientifiche del Gruppo di Torre Annunziata.
La stalla è stata posta sotto sequestro, in attesa di ulteriori accertamenti. Il mulo avrebbe calpestato il ragazzino causando una ferita alla nuca poi risultata fatale. A trovarlo sono stati i genitori e il nonno di Giovanni. I familiari sono sotto choc e la mamma del piccolo ha accusato un malore. La donna pare stesse mingendo le capre, il nonno era in zona e il papà aveva portato il gregge a pascolare. Tutto sarebbe avvenuto in pochi minuto.