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Alessandro era sprezzante con Giulia: “Sei del Sud, non devi tifare Napoli ma Juve”

E’ il profilo di un manipolatore quello di Alessandro Impagnatiello, ciò che emerge dai racconti della famiglia e degli amici di Giulia Tramontano, la 29enne incinta da lui ammazzata. La ragazza aveva lasciato Sant’Antimo anni fa per trasferirsi al Nord. Qui aveva trovato lavoro prima a Como e poi a Milano presso un’agenzia immobiliare che si occupa di case di lusso.

Le bugie di Alessandro che manipolava Giulia: dall’incontro alla tragedia

Aveva conosciuto Alessandro durante la pandemia, come racconta Quarto Grado, in una chat. Lui barman capo presso l’Armai Hotel, già padre, bello e simpatico. I due avevano bruciato le tappe e ben presto Giulia si sera trasferita nella casa di lui a Senago, nel Milanese. Poi la scoperta della gravidanza e il viaggio alle Baleari. Tracce di una vita insieme che sembrava bella e perfetta, ma non lo era.

La famiglia e gli amici dicevano che Giulia veniva manipolata. Lui la disprezzava perchè era del Sud e la aveva costretta anche a tifare Juventus invece del Napoli, che era appunto la squadra del suo cuore. Intanto però aveva un’altra relazione con una ragazza di 23 anni, una studentessa inglese che lavorava nel suo stesso bar. Lei ha scoperto di Giulia troppo tardi e solo a maggio ha capito tutte le bugie di Alessandro. E’ stata sempre lei a contattare la 29enne per parlarle. Il loro incontro è avvenuto solo qualche ora prima che la giovane trovasse la morte, quando, rientrata a casa per affrontare il fidanzato, l’ha trovato pronto a toglierle la vita.