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La confessione di Alessandro: “Ho portato Giulia in macchina, cadavere, fino a mercoledì nel bagagliaio”

Alessandro Impagnatiello ha confessato l’omicidio di Giulia Tramontano, la fidanzata di 29 anni, incinta di 7 mesi a Senago. Oltre ad aver ammesso il delitto e svelato il luogo in cui ha occultato il cadavere, ha anche rivelato di essere andato in giro in auto con il corpo fino a mercoledì. Ha provato a nasconderlo in un box e poi a bruciarlo con alcol e benzina, infine l’ha ricoperto con teli e un sacchetto e l’ha lasciato in un campo.

Nel verbale della confessione del 30enne, come riporta il Messaggero, si legge: “Martedì mattina verso le 7, vado in cantina e tiro fuori il corpo trascinandolo verso il box. Poi porto la macchina nel box e carico il corpo nel bagagliaio. Il corpo di Giulia viene lasciato nella macchina fino alla notte di mercoledì quando decido di gettarlo, intorno alle 02.30 del mercoledì in quel posto che già conoscevo dove poi è stato rinvenuto e che ho comunicato ai carabinieri. Da quando ho messo il corpo di Giulia nel bagagliaio martedi, io ho comunque usato la macchina andandoci in giro con il cadavere nel bagagliaio”.

Il profilo di Alessandro Impagnatiello è davvero inquietante. Un uomo che ha già un figlio da un’altra donna, che ha una relazione con Giulia, e nel frattempo un’altra storia con una collega, una 23enne di origine inglesi. Le donne scoprono delle relazioni parallele, instaurano anche una solidarietà. Ma questo non ferma l’omicidio e così la 29enne di Sant’Antimo viene uccisa. Il ragazzo si reca anche sotto casa dell’amante, che per fortuna non lo apre. “È come se stesse piano piano uscendo da un’allucinazione”, ha spiegato l’avvocato Sebastiano Sartori. I pm hanno chiesto che resti in carcere per omicidio volontario aggravato anche dalla premeditazione, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.