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Grazie Maestro. All’Istituto degli Studi Filosofici si esibisce uno strepitoso Bruno Canino, 88 anni. E’ l’ Henry Kissinger del pianoforte

 di Kamalei von Meister 

Sono seduto sotto il soffitto intarsiato e affrescato, enormi lampadari di cristallo a goccia e immagino l’ultimo gran ballo del duca Serra di Cassano, invitati tutti i regnanti di mezzo mondo. Correva l’anno 1960.
Il parterre gremitissimo è tutto per Bruno Canino, una leggenda nella storia della musica, napoletano d’origine ma dopo la guerra si trasferi’ a Milano. Ha suonato con i più grandi: Accardo, Ughi, Abbado, Muti, Pappano. Ha suonato con orchestre come la Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philarmoniker, New York Philarmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de Paris. In tourneè con il celebre violoncellista Lynn Harrell viaggiavano in treno così potevamo giocare a scacchi. Per lui meglio suonare con un musicista professionista che ha un sano rapporto con la musica e che, magari con una stella odiosa e prepotente.
Ha 88 anni, ma ha il vigore di trentenne, la mani corrono veloce sulla tastiera mentre esegue un capriccio di Beethoven. Si allena 5 ore al giorno, ieri un concerto ad Aosta, oggi a Napoli, domani a Milano.
Continua a comporre musica e i suoi pezzi sono eseguiti in tutto il mondo. “Adesso -dice- credo che non si dica più musica classica, si dice musica d’arte e questa musica non pretende più di essere su un piedistallo più alto della musica di consumo”.
Henry Kissinger, il più potente dei segretari di Stato americano, ha influito sugli eventi mondiali di quasi un secolo, ha appena compiuto 100 anni e dice :”Il potere è stato uno strumento per fare cose splendide”. Al maestro Canino è il potere della musica.