Voce di Napoli | Navigazione

Un padre arrestato, un altro ucciso: le storie di Emanuele e Giuseppe i giovani fermati per aver ferito per sbaglio una bimba

Una bambina che ha rischiato di morire e che si trova ancora ricoverata in ospedale dopo due interventi chirurgici. Un papà e una mamma anche loro feriti. Un’intera famiglia che ha rischiato di morire solo per aver deciso di mangiare un gelato all’esterno di un bar. Ecco cosa è accaduto nei giorni scorsi a Sant’Anastasia, località vesuviana in provincia di Napoli.

La causa di tutto ciò è stata una stesa, eseguita con una mitraglietta da due giovanissimi. Una reazione a una lite precedente che aveva costretto il titolare del locale di cacciare via i due pistoleri. I presunti responsabili sono stati fermati e avrebbero ammesso le loro responsabilità costituendosi. Sono Emanuele Civita, 19 anni, e Giuseppe ancora minorenne (17enne).

Come tanti altri giovani, sono cresciuti in un contesto socialmente difficile e già abituato a determinate dinamiche: Emanuele ha precedenti, nel 2014 il papà è stato arrestato ed è stato coinvolto in un’inchiesta sul clan D’Avino. Il più giovane, invece, il papà non ce l’ha più. Il genitore è stato ucciso nel 2012: forse la punizione di un clan per punire i furti e le rapine che l’uomo avrebbe commesso.