Voce di Napoli | Navigazione

I vip tifosi del Napoli celebrano la vittoria dello scudetto, parole da brividi per gli azzurri campioni d’Italia

Uno scudetto tutto da godere. Non solo nelle piazze di Napoli ma anche nelle follie dei vip del mondo dello spettacolo. Pronti a liberarsi di ogni zavorra in onore della festa. C’è chi è pronto a mettersi un bel vestito e poi a gettarsi addosso un secchio di acqua gelata, chi è pronta a cantare tutta la notte in piazza, chi invece cerca la piazza giusta per fare una pizza gigante che celebri lo scudetto. E chi, in fondo, l’ha sempre saputo, come Sophia Loren.

O sapev ca vinceva ‘o Napule, ma figurat..“, il commento a caldo affidato a LaPresse la notte del trionfo. Ma su una cosa sono tutti d’accordo: Napoli sta vivendo una nuova era, una rinascita dal punto di vista culturale, turistica e calcistica. Come sottolinea Renzo Arbore: “Questo scudetto del Napoli arriva a consacrare la città più bella e vivibile al mondo. E lo dice uno che con l’Orchestra italiana ha girato tutto il mondo – ha raccontato a LaPresse – Finalmente è tornata la consapevolezza delle tradizioni di Napoli, dall’eleganza della moda alle ricette, per non parlare di O’Sole Mio che è la canzone più bella del mondo, più di Summertime e di quelle dei Beatles. Lo scudetto del Napoli è il fiore all’occhiello di questa riscoperta della città, uno sdoganamento della Napoli delle tradizioni. Lo scudetto è la scintilla della fiammata a coronamento dei successi delle fiction scritte da Maurizio De Giovanni, il teatro in diretta di Vincenzo Salemme, Peppe Barra, gli sforzi della Rai di Napoli, i successi di Bar Stella con Stefano De Martino, Mare Fuori che nel mondo ha rimpiazzato Gomorra, la street food napoletana, Nino D’Angelo e Gigi D’Alessio, il successo del Teatro della canzone napoletana Trianon di Marisa Laurito con Tosca che ha fatto un concerto straordinario su Roberto Murolo“.

Ma Arbore è l’artefice anche della fede partenopea di Mara Venier, come rivela a LaPresse la conduttrice: “Sono diventata tifosa del Napoli per merito di Renzo Arbore. Ma l’amore per questa meravigliosa città ce l’ho nel cuore fin da bambina, da quando mia madre mi faceva ascoltare tutte le canzoni napoletane. Con Renzo e Luciano De Crescenzo ricordo la felicità delle feste per il precedente scudetto“.

Anche Serena Autieri fa riferimento al momento magico: “Non solo nel calcio anche nel turismo. La squadra è stata costruita per vincere. Quale canzone canterei a Spalletti e agli artefici dello scudetto? Sicuramente ‘O surdato ‘nnammurato. Lo farei in piazza e cantando tutta la notte“.

La mia prima reazione allo scudetto del Napoli? – giura Gigi D’Alessio – Mi metto un bel vestito, poi prendo un bel secchio di acqua gelata con ghiaccio e me lo butto addosso. Dopo 33 anni, siamo Campioni d’Italia! Viva Napoli, viva la squadra del Napoli, viva i calciatori. Ma soprattutto mi auguro che la gente di Napoli festeggi nel modo più sano possibile: mi raccomando non correte con i motorini senza casco, non fate casini. Questa deve rimanere una festa, facciamo vedere al mondo intero quant’è bella la città e come sappiamo festeggiare. Sono contento, abbiamo aspettato 33 anni! Grazie Diego, perché c’è pure la mano sua. Un bacio, buona vita e forza Napoli!“.

C’è attesa anche per la mega pizza che dovrà fare in piazza Caterina Balivo. “Bisogna festeggiare alla grande“, dice la conduttrice. “Se conosco Spalletti? Non ho avuto il piacere. Mi piacerebbe chiedergli come si sente ora che ha vinto. Se gode di più per la vittoria o perché gli altri non hanno vinto“. E’ uno spallettiano doc l’agente dei vip, Lucio Presta.

Sono da sempre un grande amico di Luciano Spalletti. Non sono tifoso del Napoli ma sono molto contento dello scudetto. Sono spallettiano. Con Luciano mi vedo spesso, sono anche andato a trovarlo in Russia quando allenava lo Zenit. Mio padre è stato un grande tifoso del Napoli – ricorda Presta – al punto che voleva farmi cresimare da Enrique Omar Sivori, ma quando era tutto pronto purtroppo il campione è dovuto tornare in Argentina per la scomparsa del figlio. E io non mi sono più cresimato. Perché non porto Spalletti a Sanremo? Magari. Ma lui è un lavoratore imperterrito e quindi non verrebbe mai“.