In uno dei tanti titoli di giornale dedicati all’ennesimo episodio di violenza avvenuto a Napoli (il riferimento è all’ingegnere gambizzato da un criminale che aveva cercato di rubargli lo scooter mentre era fermo a una pompa di benzina a San Giovanni a Teduccio), uno dei principali quotidiani locali e nazionali ha concluso – tra parentesi – “(e il benzinaio impassibile)“.
Per correttezza è giusto dire che lo stesso giornale, riprendendo e approfondendo la notizia, ha pubblicato un’intervista alla compagna della vittima che ha pubblicamente ringraziato il benzinaio. I ringraziamenti sono arrivati dallo stesso ingegnere, ferito a colpi d’arma da fuoco, riportati da un altro noto quotidiano locale. Sia la donna che il suo compagno hanno riconosciuto all’uomo di essere intervenuto immediatamente dopo la fuga dei criminali.
Il benzinaio non solo ha aiutato la vittima ma ha avvertito i soccorsi e le forze dell’ordine. Dunque la domanda sorge spontanea: perché qualche collega, parte dell’opinione pubblica e i soliti leoni da tastiera – nel condannare l’aggressione – si sono scagliati contro il povero benzinaio (anche lui indirettamente vittima di quel raid)? Forse l’uomo si sarebbe dovuto trasformare in un super eroe o in uno di quegli attori di action movie made in Hollywood?
La sua reazione, valutata probabilmente vile e codarda, è stata invece assolutamente umana. Forse spontanea e persino lucida. Insomma, chi di noi avrebbe potuto fare qualcosa di diverso avendo di fronte due criminali di cui uno armato? Quale cuor di leone o persona coraggiosa si sarebbe scagliato incurante del pericolo contro i due malviventi? Di sicuro su sei miliardi di abitanti del pianeta Terra una persona l’avrebbe fatto. È il gioco delle probabilità, quello dei grandi numeri.
Eppure la maggior parte di noi avrebbe reagito proprio come il benzinaio. Ha avuto paura? È molto probabile. Chi non ne avrebbe avuta. E allora? Per questo va condannato e messo alla gogna? Invece, come è accaduto in queste ultime ore, è stato più che giusto riconoscergli la prontezza con la quale ha aiutato e soccorso la vittima. Se poi avesse sventato l’aggressione, disarmato e resi incolumi i rapinatori, allora ci saremmo trovati di fronte a un eroe. Invece il benzinaio è una persona normale, come tutti noi.
Non giudicare se non vuoi essere giudicato ha detto Gesù come riportato nel Vangelo. Dovremmo ricordarcelo più spesso. Ecco perché condividiamo e rilanciamo l’appello fatto da Gianni Simioli pubblicato dallo stesso conduttore radiofonico sulla propria pagina Facebook.
L’appello di Gianni Simioli
“All’indomani dell’ennesima pagina di violenza, la rapina all’ingegnere (ferito da colpi di arma da fuoco alle gambe), i soliti “opinionisti” dei social, si sono scatenati contro il ragazzo che lavora presso la pompa di benzina, scenario del drammatico episodio. L’accusa? Non aver, secondo gli stessi, mosso un solo dito a difesa del malcapitato.
Ma, ‘o Pataterno è grande, e stamattina, è proprio la vittima, un ingegnere, a lanciare, dalle pagine de Il Mattino un appello affinchè quel ragazzo si faccia vivo. vuole dirgli grazie. ‘Ringrazio il benzinaio, mi ha soccorso e non mi ha fatto sentire solo’. Noi de La Radiazza su Radio Marte, sosteniamo questo appello e cercheremo di trovarlo. Magari ha paura di uscire allo scoperto perchè era lì senza contratto o teme di essere identificato dai delinquenti. Aiutateci a contattarlo“.