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La ‘faida’ tra Adl e gli ultras che penalizza Napoli e il Napoli

I motivi per i quali ci sono forti contrasti tra gli ultras del Napoli e il presidente Aurelio De Laurentiis sono i seguenti: il primo è relativo al divieto di introdurre all’interno dello stadio Diego Armando Maradona striscioni, bandiere, tamburi e fumogeni (previa richiesta di autorizzazione alle autorità competenti). È invece consentito ai tifosi che arrivano in trasferta. La seconda ragione è stata rappresentata dal caro prezzi.

Ultimo esempio, i 90 euro necessari per guardare Napoli – Milan, ritorno dei quarti di Champions League (più i 30€ della Fidelity card). Infine, il terzo ed ultimo motivo, è stato rappresentato dall’annuncio del Comune di Napoli di garantire solo su prenotazione la presenza alla possibile festa scudetto che sarà organizzata in piazza del Plebiscito.

Due le micce che hanno scatenato il conflitto, del quale sono attori principali anche le istituzioni. La prima è stata rappresentata dagli scontri avvenuti in autogrill sull’A1 tra i tifosi del Napoli e quelli della Roma. La seconda ha invece riguardato la guerriglia scatenata a Napoli dagli ultras dell’Eintracht di Francoforte. Di base vi è una ‘faida’ decennale tra Adl e le curve, di conseguenza il pugno duro di Prefetto e Questore hanno scatenato la protesta ultras.

Tale situazione ha però causato un paradosso molto spiacevole: a Napoli dopo oltre 30 anni si sta per festeggiare uno scudetto più che meritato. La squadra guidata da Luciano Spalletti sta dominando il campionato di Serie A a suon di bel gioco e risultati. Il sogno sta avendo seguito anche in Europa. Eppure la tifoseria è spaccata. Non solo tra ultras e società, ma anche tra tifo organizzato e tifosi ‘normali’. E allo stadio Maradona vi è un’atmosfera surreale.

L’intolleranza dei secondi verso i primi ha raggiunto livelli molto alti. Del resto gli ultras hanno sempre imposto le loro regole in curva, costringendo gli altri tifosi ad adeguarsi. Tale contesto penalizza Napoli e il Napoli. Lo stadio ex San Paolo poi Maradona, è sempre stata un’arma in più per la squadra azzurra. Oggi si sta rivelando un ‘nemico’.