A distanza di sei anni dal crollo che ha interessato un appartamento della palazzina di via Giannangeli numero 35 a Sant’Antimo “giustizia è stata fatta“. Nella causa civile tra il Comune di Sant’Antimo e una delle proprietarie Rosa Castaldo, il Tribunale di Napoli Nord ha identificato il Comune in persona del sindaco Massimo Buonanno in parte responsabile di quanto avvenuto.
A causa del crollo parte dell’edificio è stato sfollato e negli anni la voragine antistante al palazzo, a detta dei residenti, si sarebbe allargata ulteriormente. La storia della palazzina numero 35 di via Giannangeli è molto complessa, in sei anni è stato avviato un procedimento civile per accertare le responsabilità di quanto avvenuto e intanto molti residenti, costretti a lasciare le loro case, ancora non sanno quando potranno tornare a una vita normale nelle loro abitazioni.
Dopo sei anni, però, un passo in avanti è stato fatto. Una delle proprietarie si è vista riconoscere dal Tribunale di Napoli Nord quanto da tempo sosteneva, la responsabilità del Comune in quanto accaduto.
“Nel merito la domanda proposta da parte attrice si è rivelata fondata e meritevole accoglimento; ovvero nell’obbligo dell’amministrazione medesima di osservare, a tutela dell’incolumità dei cittadini e dell’integrità del loro patrimonio, le specifiche disposizioni di legge e di regolamento disciplinanti quelle attività, nonché le comuni norme di diligenza e prudenza, così che all’inosservanza di dette disposizioni e norme consegue la ineludibile responsabilità della P.A. per i danni arrecati a terzi”, questo quanto si legge nelle motivazioni della sentenza.
Rosa Castaldo, che in tutto questo tempo si è fatta portavoce della ‘battaglia di via Giannangeli’, si è detta molto soddisfatta per la sentenza: “Loro sapevano – racconta la signora Castaldo a Vocedinapoli.it – che la responsabilità era del Comune ma non l’hanno mai voluto ammettere. Ora la responsabilità è accertata e non si possono più nascondere“.
Per Rosa Castaldo c’è un aspetto della sentenza che è molto importante, quello in cui si identifica il Comune responsabile anche per danni futuri: “Si riconferma – si legge nella sentenza – così che la responsabilità ha sempre fondamento nella colpa. Non solo, il comune non potrebbe mai declinare la sua responsabilità, ma la
circostanza dell’abbandono e della mancata manutenzione contribuiscono soltanto ad aggravare la responsabilità dell’ente comunale e del dirigente che lo rappresentano legalmente P. Q. M. S.”.
Sono sei le famiglie che hanno dovuto lasciare la loro casa in via Giannangeli 35 per motivi di sicurezza. Rosa Castaldo, con la madre, è una di queste. Le altre attendono ancora l’esito del loro procedimento: “Mi auguro – spiega Rosa Castaldo – che questa sentenza apra le porte anche a loro, perché chi più e chi meno ha avuto diversi danni da questa situazione“.
La situazione in via Giannangeli a sei anni dal crollo
