Il nuovo principio è il seguente: “Follow the money“. Segui i soldi e troverai i colpevoli. È la norma che sta alla base della nuova legge anti-pezzotto. Ovvero, secondo quanto riportato da La Repubblica, il nuovo dispositivo che servirà a contrastare la pirateria dello streaming televisivo.
Il pezzotto
Oggi con poco più di 10 euro al mese e l’acquisto di un particolare decoder gli utenti possono guardare di tutto, dalla tv satellitare alle principali piattaforme web. Il fenomeno è molto diffuso e le pressioni delle multinazionali interessate e penalizzate da questa pratica illegale hanno spinto il governo a intervenire.
La legge
In un passaggio, il testo votato alla Camera, afferma che, “la Repubblica è chiamata a riconoscere la proprietà intellettuale in tutte le sue forme, a tutelare il diritto d’autore, a sostenere le imprese, gli autori, gli artisti e i creatori, a responsabilizzare gli intermediari di rete per rendere più efficaci le attività di contrasto della diffusione illecita e della contraffazione di contenuti tutelati dal diritto d’autore, nonché a promuovere campagne di comunicazione e sensibilizzazione del pubblico“.
L’esperto
Secondo l’esperto Matteo Flora, l’aspetto fondamentale della nuova legge e la possibilità di intervento ed oscuramento immediato delle piattaforme pirata intervenendo sull’indirizzo Ip: “Si equipara la diffusione in streaming di contenuti coperti da copyright alla duplicazione dei cd. Aggiungendo alla norma a ‘duplica’ un ‘mette a disposizione’, e a ‘supporti’, tipo i cd, un ‘servizi’. Qualunque siano“.
Le sanzioni
“Chiunque abusivamente esegue […] la fissazione su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale ovvero effettua la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita sarà punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con una multa da euro 2.582 a euro 15.493“. Il cliente, invece, dovrà pagare dai 1000 ai 5000 euro.