Maria D’Antuono ha vinto il concorso per lavorare nell’Agenzia delle entrate. La 22enne nata a Sant’Antonio Abate è una delle 2.300 persone assunte dall’Ente (su 100mila). Ma detiene un record: è la dipendente più giovane d’Italia, “di uno degli enti strategici per il Paese”, ha dichiarato a La Repubblica. “Sono diventata la mascotte dell’ufficio. Chi l’avrebbe detto. Ho sempre pensato che lavorare nella pubblica amministrazione fosse una meta a cui tendere. Anche per non dovere essere ostaggio di precariato e sfruttamento. Nel posto in cui sono cresciuta il posto fisso è una meta. Non pensavo di riuscire. C’erano candidati che aveva già provato molte volte. Piuttosto l’ho vissuto come un allenamento, come quando si va in palestra“.
“Provengo da una famiglia che conosce il peso di sacrifici e sudore, ho sempre dato una mano ai miei nel loro vivaio di piante. Io sono fiera delle mie umili origini. Il Sud è fatto anche di competenze. Bisogna sfatare falsi miti e tabù, soprattutto se si è una donna. Chi si impegna riesce. Io non ho avuto mai nessuno alle spalle. Solo la conoscenza acquisita sui libri. E vorrei che altri giovani del Sud sapessero dove può portare l’impegno, quando è accompagnato da coraggio e determinazione“.
“Non è vero che valgono solo le raccomandazioni. Io ho potuto contare solo sulla mia famiglia e mi è bastato. Adesso lavoro all’ufficio 1 di Roma Trastevere, che è il più importante nel Lazio per l’ampia utenza a cui si rivolge. La destinazione è già un riconoscimento. Sono contenta di lavorare, ma certo non posso fermarmi mi aspetta la laurea magistrale in Economia. Ho partecipato per fare un’esperienza. Poi quando ho superato le prime prove, arrivando all’ultima insieme ad altri settemila ho cominciato a crederci. Dimostriamo che al Sud siamo capaci“.