E’ accaduto qualcosa che non capita spesso nello studio di Uomini e Donne, Maria De Filippi si è arrabbiata con una delle concorrenti e l’ha invitata, senza mezzi termini, a lasciare lo studio. E’ accaduto durante la registrazione del trono over, la persona cacciata via è Desdemona.
Cosa è successo con Desdemona a Uomini e Donne
Tutto è accaduto dopo che sono arrivate diverse accuse nei confronti della dama di utilizzare Uomini e Donne per scopi di lucro, cosa che non è assolutamente consentita. Le accuse nei confronti di Desdemona sono state lanciate da Armando Incarnato e Gianni Sperti.
Il primo ha fatto anche ascoltare degli audio in cui si sente Desdemona spiegare alla persona con cui parla che cercherà di restare il più tempo possibile a Uomini e Donne per sfruttarlo al massimo per la sua attività imprenditoriale. A questo punto Gianni Sperti e Tina Cipollari si sono schierati dalla parte di Armando e l’opinionista ha urlato: “Utilizzi questa trasmissione per scopi di lucro”.
Mentre Desdemona provava a giustificarsi, è intervenuta Maria De Filippi che con aria stizzita le ha detto: “Credo che dovresti lasciare lo studio“. La dama ha abbandonato lo studio, poi ha chiesto di rientrare per spiegare la sua posizione: “Io e Giuseppe ci siamo innamorati, ma ci siamo conosciuti solo un mese fa e vorremmo darci altro tempo per frequentarci qui prima di fare il grande passo e uscire insieme dal programma“. Desdemona ha poi detto che non crede di meritare un simile trattamento e ha aggiunto di avere un blocco emotivo.
La risposta di Maria De Filippi a Desdemona
Ma Maria De Filippi è stata molto categorica: “Mi sembra che ci sia qualcosa che non va rispetto le finalità del programma è tutto molto strano e questo non è il luogo più idoneo a superare il tuo blocco. Converrebbe farlo in un percorso di psicoterapia e non a Canale 5“. Intanto Desdemona, dopo la messa in onda della puntata avvenuta il 15 marzo, ha fatto sapere che procederà per vie legali contro i “soggetti resisi responsabili dell’illegittima registrazione delle mie telefonate e della loro successiva diffusione“.