di Pasquale De Luca
Venerdì 3 febbraio presso il Centro Congressi Università degli Studi di Napoli Federico II avrà luogo il Convegno organizzato dal Responsabile Scientifico Agnese Miro del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dal titolo “Cannabis medica e preparazioni galeniche: le sfide in campo formulativo, farmaceutico e clinico”. Ad intervenire saranno l’assessore alla salute del comune di Napoli Vincenzo Santagada, il prof. Matteo Lorito Rettore dell’Università degli studi di Napoli Federico II, Angela Zampella, Direttore Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli Federico II; Ugo Trama, Dirigente staff 93 – Politica del farmaco e dispositivi della Regione Campania e Antonio Limone, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
L’evento, rivolto ai medici di medicina generale, pediatri e specialisti vuole aprire nuovi scenari sull’uso della cannabis in ambito farmacologico. In Italia l’uso della cannabis in ambito sanitario esiste dal 2013 quando vennero approvati dall’AIFA i primi farmaci contenenti alcuni dei principi attivi contenuti nella cannabis; I primi farmaci approvati sono stati il delta-8-tetraidrocannabinolo, il delta-9-tetraidrocannabinolo, il cannabidiolo e il cannabinolo. Quattro farmaci a base di estratti di cannabis per il trattamento sintomatico della spasticità muscolare dovuta alle gravi malattie autoimmuni come la sclerosi multipla.
In Italia i farmaci a basa di cannabis sono distribuiti con dosaggi THC 5-8% e CBD 7,5-12%, ma da un poco di tempo a questa parte sempre più farmacie hanno introdotto i principi della cannabis per formulazione galeniche con THC fino al 19%. Il loro utilizzo và dalla terapia del dolore ai disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale. Può essere indicata per far fronte ad alcuni effetti avversi della chemioterapia o di alcune terapie per l’HIV. Può essere prescritta anche per malattie reumatiche (artriti, osteoartrosi, fibromialgia) o neuropatie. Inoltre la cannabis è efficace come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia o in pazienti oncologici. Và ricordato che l’uso della cannabis in ambito sanitario non è cosa recente.
Pare che già nella Cina del 2737 A.C. se ne facesse ampio uso, mentre in Europa i primi usi in ambito sanitario vengono fatti risalire al 1850, mentre proprio a Napoli nel 1887 Raffaele Velieri medico primario all’ ospedale Incurabili di Napoli redige una valida relazione dove vengono documentati gli effetti della cannabis per la cura di emicrania, insonnia, isteria, gozzo esoftalmico; Lo studio ha altresì anticipato la scoperta che la canapa indiana e la canapa che cresceva in Italia erano piante della stessa specie. Nuovi scenari a confronto.