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Il ricovero in ospedale e l’affetto della famiglia. Gli ultimi giorni di Mihajlovic: “Ci vuole coraggio”

È morto Sinisa Mihajlovic. L’ex calciatore e allenatore ha visto aggravarsi le sue condizioni di salute. Pare che negli ultimi giorni fosse entrato in coma a causa di un’emorragia celebrale. Un quadro clinico scatenato dalla leucemia che lo ha colpito qualche anno fa. Sembra passata una vita da quando Mihajlovic annunuciò in conferenza stampa di essere malato. A settembre scorso il rocambolesco esonero dalla panchina del Bologna.

Poi è arrivata la prima operazione al midollo osseo. Dopo tante circostanze di solidarietà da parte dell’opinione pubblica e del mono del calcio, Mihajlovic si è sempre comportato da guerriero. Ha continuato a svolgere il suo lavoro di allenatore come se nulla fosse. Anche contro le raccomandazioni dei medici. Dopo una partita, per la quale non potè stare in panchina perché ricoverato, i giocatori andarono a festeggiarlo sotto la finestra dell’ospedale.

Sempre forte l’amore e la vicinanza della sua famiglia, Mihajlovic è stato colpito da un’improvviso ritorno della leucemia. Le sue condizioni sono peggiorate. Secondo quanto riportato da La Repubblica, queste sono state le parole dette da Mihajlovic a un amico pochi giorni prima della morte: “Come sto? Dipende dai giorni, ma vado avanti, ci vuole coraggio, tempo e un po’ di fortuna. Coraggio ne ho da vendere, il resto vedremo“.