Alessandro, morto suicida a 13 anni a Gragnano, ha preso la decisione di togliersi la vita perché era turbato. Fin da subito gli inquirenti si sono mossi sulla pista del cyberbullismo, ma dietro il gesto estremo potrebbe esserci dell’altro. Tre mesi dopo la sconvolgente notizia, avvenuta il 1 settembre scorso, si cercano con forza le cause di quel dramma.
Alessandro suicida a Gragnano: l’ultima sera
Le ultime ore del ragazzo, come riporta il Mattino, furono trascorse con gli amici e la fidanzatina. La sera del 31 agosto avevano mangiato una pizza dopo le vacanze. Una sera che doveva essere bella, ma che poi all’indomani si è trasformata in tragedia. Alessandro quella sera torna a casa in macchina con la fidanzatina e la mamma che lo avrebbero trattenuto. Qualcosa lo avrebbe turbato perché poco dopo in una chat Alessandro avrebbe risposto: “Mia mamma si è offesa”. Il papà, Nello, avrebbe confermato il malessere post serata:“Aveva il viso triste, era turbato, mi ha risposto in maniera vaga. Cos’è successo alla festa? Cosa si sono detti in auto? E perché Ale mi ha detto di essere tornato a piedi?”.
Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia, coordinati dalle Procure di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Giuliana Moccia) e dei Minorenni di Napoli (procuratrice Maria de Luzenberger, sostituto Nicola Ciccarelli). Nel registro degli indagati ci sono 2 maggiorenni e 4 minorenni, tra cui l’ex fidanzatina. Avrebbero vessato nelle chat Alessandro, spingendo all’estremo gesto.