“È stato papà a trasmettermi questa passione. Lui era il mio primo tifoso. Mi ha sempre spronato ad allenarmi e migliorare. Quando se n’è andato ho avuto un crollo emotivo, poi ho deciso che tornare sul ring sarebbe stata la cosa più giusta da fare“, a raccontarlo a Vocedinapoli.it è stato Gennaro Agostinello, pugile napoletano 36enne.
Il giovane, nato e cresciuto ai Quartieri Spagnoli, ha iniziato a praticare questa disciplina all’età di 15 anni. “Ero un buon pugile ma un pessimo atleta. Quando ho iniziato sono partito subito bene, vincendo una decina di match consecutivi e attirando l’attenzione degli allenatori. Ma ero un ragazzino e allo sport preferivo il divertimento“.
Uscire con gli amici e le ragazze, fare baldoria e le ore piccole: “Ricordo ancora i litigi con papà che non amava il mio tenore di vita. Per questo motivo ero discontinuo, facevo due mesi di allenamenti e altrettanti di stop“. Poi Gennaro è cresciuto e il suo avversario più grande è stata la vita.
“Quando ho saputo della malattia di papà mi è crollato il mondo addosso – ha spiegato Gennaro – Ho avuto un crollo emotivo. Sono stato con lui fino alla fine. Contestualmente sono stato vittima di un grave incidente. Ho vissuto un periodo molto difficile ed è stato lo sport a farmi stare meglio“.
Così Gennaro ha indossato di nuovo i guantoni. Ha ripreso ad allenarsi alla Pro Fighting Napoli Club, palestra partenopea specializzata in sport da combattimento. Ad allenarlo il maestro Gerardo Esposito. A curarne la parte atletica i preparatori Ivan Perna e Valerio Esposito, a perfezionarne la tecnica il coach Francesco Mascolino.
“Da giugno non mi sono più fermato – ha detto Gennaro – Pesavo 79 chili, ora ne peso 64. Ho vinto un incontro dopo essere tornato sul ring da un mese. Sono uscito vincitore dall’evento ‘Fight for Naples’ (F4N, ndr) tenutosi nella mia città ad ottobre e ho rappresentato la Campania ai campionati italiani svoltosi a Gallipoli in questi giorni“.
Tanti i sacrifici, fisici e non solo: “Quando ti alleni seriamente per competere nei tornei ufficiali devi seguire un’alimentazione rigorosa e non puoi uscire la sera: il corpo e la mente devono riposare. Così puoi concentrarti sull’incontro e sul tuo avversario. La boxe insegna tutto questo, autocontrollo e rispetto per chi ti sta di fronte“.
Dai modelli ai quali ispirarsi come Muhammad Ali, Mike Tyson e Miguel Cotto, ora Gennaro ha un obiettivo ben preciso: “Voglio continuare ad allenarmi, a migliorare la tecnica e potenziare il mio fisico. Con il nuovo anno voglio entrare nel circuito dei professionisti. So che papà sarà sempre con me e questo mi darà tanta forza“.