Sembra di essere sul set di Woody Allen. Sembra di essere proiettati in quelle atmosfere gioioso da circo americano anni ’50. Da qui parte il percorso esplorativo/emozionale dell’artista Alessandra Franco ( che da Napoli è già proiettata nell’emisfero di quelli che fanno tendenza nel mondo della Visual art “ dove tutto sembra effimero ma non lo è”. Nata come street Artist le sue street vision le proietta sui luoghi simboli della città, dal portale di Maschio Angioino al colonnato di Piazza Plebiscito.
E la galleria di Andrea Nuovo (in via Monte di dio 61) si trasforma per una notte in un Circuslove questo il concept della mostra che da qui si farà girovaga, itinerante proprio come un circo d’antan.
Si danno un biglietto per oltrepassare la soglia della galleria e già entri a far parte dell’installazione. Si interagisce con il “gioco della vita” attraverso della macchina del tempo. Lo spettatore da adulto ritorna bambino e sotto il tendone immaginario si trasforma potenzialmente in acrobata, equilibrista, giocoliere, mago e clown, tutte figure del popolo nomade dallo status marginale ed eccentrico. E qui si va di metafore sul concetto piu’ attuale che mai della cancel culture.
Favola, incantesimo e illusione, effimero e materialità, sublime e corporeo, “dentro” e “fuori dall’inconscio, senza scomodare Freud. C’é tanta roba nella mostra di forte impatto di Alessandra Franco. Da vedere assolutamente.