Scordatevi una riforma del carcere. Quantomeno scordatevi una riforma i senso liberale o di apertura verso lo Stato di Diritto. Il nuovo governo targato Giorgia Meloni, rispetto al sistema penitenziario, ha solo una soluzione per ridurre il problema del sovraffollamento.
Ed è la soluzione più popolare ma anche quella più irrealizzabile: costruire nuove carceri. Per rientrare nei parametri di giustizia europei, nel rispetto della nostra Costituzione, la destra rifiuta categoricamente i provvedimenti di amnistia e indulto.
Giorgia Meloni dovrà però spiegare dove troverà i soldi per costruire i nuovi penitenziari. Dove saranno costruiti. Quanti e sopratutto in che tempi. Le uniche note positive sarebbero quelle di rivedere la norma delle misure cautelari in cella e di promuovere le pene alternative.
Queste le dichiarazioni della futura premier sul tema: “Una risposta concreta al sovraffollamento delle carceri non è l’indulto, ma impegnare il Governo a stipulare degli accordi internazionali necessari a permettere il rimpatrio dei detenuti stranieri. Chi non è cittadino italiano e delinque nel nostro Paese deve scontare la pena nella propria terra d’origine.
In Italia il problema del sovraffollamento carcerario costituisce una vera e propria emergenza nazionale. Per risolverlo e migliorare le condizioni di vita dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziari è necessario fare molto più di quanto fatto in questi anni. Occorrono interventi strutturali: pene alternative per i reati minori e la risoluzione dell’annosa questione dell’abuso della carcerazione preventiva, che riguarda più di un terzo dei detenuti“.
