Stava giocando con la biciletta nel cortile della fattoria di famiglia quando accade la tragedia. Il piccolo Jenkis, 3 anni, dice al padre di voler andare con lui a consegnare il terreno ai clienti. Il 32enne a quel punto, alla guida del pick up, fa per uscire dalla fattoria quando, non vedendo il figlio negli specchietti, lo investe.
Non si era nemmeno reso conto di aver ucciso il bambino con il rimorchio e di averlo quindi calpestato mentre quest’ultimo era in sella alla sua bici. “Quando sono arrivato in cima alla pista, ho ricevuto una chiamata da mia madre che continuava a dire che Ianto era morto. È stata la peggiore chiamata della mia vita”.
“Non passa giorno in cui non penso a Ianto e a quello che è successo. Le circostanze della sua morte sono come un incubo a occhi aperti, con cui vivrò per il resto della mia vita. Il dolore e il senso di colpa rimarranno con me per sempre”, come riportato su Twitter.

