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Il padre di Angelo e Diego Tardino: “Non parlavo con mio figlio, le terre le avevo cedute sei anni fa”

Parla il padre di Angelo e Diego Tardino. Il genitore dei due fratelli morti è stato intervistato in esclusiva da La Repubblica

Ci sono state oggi le autopsie sui corpi delle quattro vittime uccise ieri nella strage di Licata, in provincia di Agrigento, da Angelo Tardino. Si tratta dei corpi del fratello dell’omicida Diego, di sua cognata Alessandra Ballacchino e dei nipoti Vincenzo di 11 anni e Alessia di 15 anni. Le autopsie serviranno per determinare quanti colpi ha sparato l’uomo.

Parla il padre di Angelo e Diego Tardino

Secondo una prima ricostruzione Tardino avrebbe utilizzato tre pistole diverse: una calibro 9×21 semi automatica e due rivoltelle. Avrebbe colpito, con la prima pistola, il fratello Diego che era appena salito a bordo di un furgone fuori dall’abitazione. Poi, avrebbe finito le cartucce della pistola, avrebbe preso l’altra arma e si sarebbe diretto dentro la casa raggiungendo in camera da letto la cognata Alessandra e sparandole.

Parla il padre di Angelo e Diego Tardino: l’autopsia

A quel punto la nipote Alessia avrebbe tentato la fuga ma lo zio pare che sia riuscito a raggiungerla in cucina, dove poi l’ha uccisa. Poi si sarebbe diretto verso la camera del nipote Vincenzo, sparando anche a lui. Il bambino dalla paura è stato trovato sotto le coperte, dove probabilmente avrà tentato di rifugiarsi, impaurito, per non guardare e impossibilitato nel fuggire. Finite le cartucce avrebbe poi utilizzato la terza pistola per suicidarsi.

Parla il padre di Angelo e Diego Tardino: il video di La Repubblica

Io abito qui e lui sta sopra, vedevo la macchina e basta. Non parlavo con mio figlio Angelo. Le terre le avevo cedute sei anni fa ma erano stati loro a dividerle“, queste le parole di Vincenzo Tardino, 83 anni, papà di Angelo e Diego.