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Napoli, vigilante ucciso di botte dai ragazzini davanti alla metro: la decisione del giudice

Ucciso da una baby gang a suon di botte insensate all’esterno della metro di Piscinola, a Napoli. La Corte di Cassazione ha rigettato così il ricorso, presentato dalla difesa dei tre giovanissimi autori del barbaro omicidio partito per una rapina al vigilante della stazione Francesco Della Corte, avvenuta il 3 marzo 2018.

Il ricorso era stato depositato in precedenza dal collegio difensivo di Luigi Carrozza, Kevin Ardis e Ciro Urzillo – i tre autori dell’omicidio – e chiedeva ai giudici di valutare la correttezza delle motivazioni addotte alla sentenza di secondo grado con la quale e’ stata ritenuta insussistente l’aggravante della premeditazione dell’omicidio.  Per i tre autori dell’omicidio la condanna resta infatti a 14 anni e mezzo di carcere.

 “Quei 3 – dichiara il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli  – dovevano scontare 24 anni poi, grazie al rito abbreviato, furono condannati in primo grado a 16 anni, poi la condanna è stata ridotta a 14 anni in appello. Temevamo, quindi, che in Cassazione arrivassero ulteriori sconti di pena ed invece i giudici hanno confermato la pena di 14 anni per aver ucciso in modo brutale. Con la buona condotta e altre riduzioni che si danno in genere purtroppo faranno molto meno”.