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E CHE T’O DIC’ A FA’ – Caro Sindaco restituisci la cultura ai napoletani

Sindaco restituisci la cultura ai napoletani. Un nuovo capitolo della neo rubrica pubblicata su Vocedinapoli.it di Gennaro Calvano

Spulciavo con curiosità la lista di assessori che compongono la nuova giunta comunale nominata dal neo sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Tutti nomi di assoluto rilievo, personalità esperte in grado di fornire alla città le giuste competenze. Qualcuno l’ha definita “giunta tecnica” per la maggioranza di profili tecnici rispetto a quelli politici. Qualcun altro invece ha paragonato la caratura della giunta Manfredi a quella della prima giunta Bassolino.

Mentre riflettevo sulle considerazioni più o meno politiche che affollano i quotidiani degli ultimi giorni, mi è saltato all’occhio un fatto strano, cioè che tra le varie deleghe, il nostro Sindaco ha avocato a sé la delega alla cultura. Ma come è possibile, ho pensato tra me e me, il Sindaco ha ponderato la scelta di ogni assessore e poi sulla cultura ha deciso di risparmiare? Qualcuno potrebbe obiettare che con la cultura non si aggiustano le strade ovvero non si trasportano le persone oppure non si fanno quadrare i conti. Probabilmente l’astrattezza della cultura va in contrasto con il pragmatismo della nuova squadra di governo cittadino? Spero proprio di no.

La cultura necessita di un assessorato vero e proprio, perché rappresenta le fondamenta sulle quali poter costruire nuovi ponti e perché no, aggiustare quelli esistenti. L’assessore all’Infrastrutture e alla mobilità ci aiuterà ad approntare le strade; l’assessore alla legalità sicuramente metterà in campo iniziative mirate al rispetto della legalità; Politiche sociali e Politiche giovanili lavoreranno di concerto per combattere il fenomeno della dispersione scolastica; ma senza cultura, si corre il rischio che, tutto questo lavoro si sgretolerà sotto il soffio del primo vento stagionale, sotto il tremore dell’esultanza dopo un gol di Osimhen.

Sindaco restituisci la cultura ai napoletani

La cultura è conoscenza, formazione, civiltà e per questo esigerebbe risorse economiche e umane in grado di elaborare progetti, analizzare i fenomeni sociali al fine di migliorare la qualità della vita di ogni napoletano in maniera strutturale e non temporanea; perché se promuoviamo la legalità senza intervenire sulla cultura della legalità, se organizziamo concerti senza cultura musicale, se interveniamo sul turismo senza cultura artistica o gastronomica non riusciremo a rilanciare Napoli in maniera efficace.

Napoli è la città che conserva alcune delle opere di Michelangelo Merisi, la città dei mercati rionali, la città della pizza fritta e del casatiello, la città del teatro d’opera più antico d’Europa ancora in attività. Napoli è la patria del lotto, del caffè sospeso, la culla che custodisce i resti di Virgilio e Leopardi. Napoli è una metropoli divisa tra il sopra ed il sotto, dove i morti vengono rispettati più dei vivi. Napoli è il teatro dei De Filippo, la musica di Pino Daniele, i versi delle poesie di Totò. Napoli è il museo di San Martino con la scuola dei pittori di Posillipo, Napoli è la sezione epigrafica del Mann, le catacombe della Sanità, i vicoli dei quartieri spagnoli dove il Sole fatica ad illuminarne il volto.

Napoli è il continuo conflitto tra cultura e subcultura dove quest’ultima cerca di assurgere al ruolo di protagonista, con discreti risultati si esalta ad ogni colpo, dopo ogni danno. Con leggero impegno sarebbe in grado perfino di distruggere ciò che una tenace squadra di tecnici riuscirebbe a costruire.
Perciò caro Sindaco, ricorda che ‘O sparagno nun è maje guadagno e valuta la possibilità di fornire alla città di Napoli l’assessorato alla cultura di cui ha bisogno.

Sindaco restituisci la cultura ai napoletani