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Il tumore uccide più del Covid. il grido d’allarme arriva da Andrea Califano, scienziato napoletano: “A causa della pandemia siamo regrediti a 30 anni fa in prevenzione”

Mi considero doppiamente fortunata: ho avuto il Covid, quasi da asintomatica. E sopratutto perchè a “leggermi” la mammografia è Andrea Califano. Provo a fare una sintesi del suo curriculum: Departments of Systems Biology, Columbia University Director, JP Sulzberger Columbia Genome Center. Member, National Academy of Medicine…. conferenziere e molto di più..

Bravissimi ( quando la Sanità al Sud diventa eccellenza) i “mammografisti” del CMN ( centro di medicina nucleare) di Napoli. Tutto a posto. Anche io ero in ritardo con i controlli. Intanto la lettera di un malato oncologico diventa virale. Si chiedeva come mai avendo fatto vaccino e richiamo la sua difesa immunitaria contro il covid fosse zero. Giro la domanda ad Andrea. Chi meglio di lui…

Amico d’infanzia ( poco più che diciottenni mi portava a vedere le chiese le chiese), occhio blu, belloccio e super smart. Si capiva da subito che avrebbe fatto un carrierone, sposato (purtroppo non con me), quattro figlie, il suo nome circola spesso nella rosa dei candidati al Nobel. Purtroppo, la dura realta’ e’ che una risposta precisa non esiste perche’, se da una parte e’ vero che piu’ alti sono gli anticorpi dopo la vaccinazione, piu’ alta e’ la difesa, questo e’ solo vero in linea di massima.

Ci sono persone con bassi anticorpi che sono effettivamente immunizzati e persone con alti anticorpi che vengono infettati. In generale, fare un’altra dose del vaccino serve probabilmente a poco. Ma usare un vaccino diverso potrebbe essere utile. Per esempio, per chi ha fatto il Pfizer e non ha anticorpi, potrebbe essere fatto il J&J, che usa una tecnologia complementare e vice versal. Però, io non sono un’immunologo

Ho l’impressione che il Covid abbia causato un’impennata di tumori?
Questo e’ vero ma non perche’ il COVID-19 aumenta la probabilita’ del tumore ma perche’ i normali controlli diagnostici (per esempio il mammogramma) e perfino le operazioni di biospia e chirurgia preventiva sono state posticipate di mesi se non di anni. Per cui, siamo regrediti a come si gestivano i tumori 30 anni fa. Ora la situazione si sta normalizzando ma ci sara’ uno strascico di entità significantiva per i prossimi cinque anni almeno. Questo, ovviamente, ha un effetto piu’ significativo sui tumori che, se presi tempestivamente, possono essere curati quasi al 100%. Per tumori come quelli al cervello, invece, la situazione non e’ molto cambiata tranne che per quanto riguarda la chirurgia per alleviare i sintomi.

Come ti costruisci una corazza navigando in questo mare di tristezza, dolori… dove l’unica isola di certezza è proprio la scienza?
Vedo bambini di 5 anni senza capelli per la chemio che ti sorridono come se fossero al parco giochi. Spezza il cuore ed e’ la corazza che ti porta ad impegnarti ancora di più per trovare la cura per questo male che non solo uccide ma ci leva la nostra dignità di essere umani. Ho appena avuto notizie di due bimbi che hanno risposto in maniera sorprendente alle cure che avevamo prescritto e che invece non avevano risposto a tutte le altre terapie provate dagli oncologi. Ma la scienza non e’ tutto. Ci vuole anche l’abilita’ di comunicare e l’intuito per trovare la soluzione giusta che non e’ necessariamente deduttivo ma quasi un elemento artistico e induttivo.

Tre generazioni di geni: il nonno Luigi, professor di Patologia Generale, scienziato e botanico ( al Real Orto Botanico c’è la sezione a lui intestata collezionista di piante rare). Suo padre Salvatore fisico di fama internazionale, accademico dei Linceii, sua madre raffinata studiosa di Letteratura italiano. Suo Francesco è astrofisico, suo cugino Luigi Califano, è Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale presso la Federico II.

Si parla molto di ricerca genetica, intervenire direttamente sul genoma, di cosa si tratta?
La mia ricerca e’ abbastanza complicata ma provo a spiegarla in maniera semplice. La cura dei tumori fino ad ora e’ stata abbastanza empirica. Il mio laboratorio ricostruisce la logica di funzionamento della cellula tumorale e questo ci permette di trovare i punti deboli del tumore che sarebbero altrimenti impossibili da trovare usando supercomputers. Poi andiamo in laboratorio e li confermiamo sperimentalmente. Per cui, troviamo nuovi modi di usare farmaci che gia’ esistono per curare tumori per cui non sarebbero mai stati considerati o possiamo disegnare farmaci completamente nuovi. Questo e’ molto importante perche’ l’approccio degli ultimi dieci anni di trovare farmaci che bloccano i geni che sono mutati nel tumore non ha funzionato al di fuori di alcuni casi estremi che coprono una piccolissima frazione dei tumori. Per cui, ora stiamo lavorando con molte societa’ farmaceutiche per sviluppare una nuova classe di farmaci che bloccano un nuovo gruppo di geni (che noi chiamiamo “Master Regulators”) che fino ad ora erano stati ignorati.

pagina Facebook di Januaria Piromallo