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Accertamenti della Procura sul parto di Belen dopo la denuncia del Codacons

Accertamenti della Procura sul parto di Belen. La modella e showgirl ha partorito pochi giorni fa una bambina. Il caso dopo la segnalazione

La presunta chiusura del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Giustinianeo di Padova affinché Belen Rodriguez potesse partorire nella massima privacy, è finito sulla scrivania del Codacons che l’ha girato immediatamente alla Procura.

A far scoppiare la polemica sono stati i sindacati di categoria. La struttura sanitaria aveva già smentito la loro versione. Secondo quanto riportato da Il Giornale, la direzione del nosocomio veneto ha garantito che nessun favoritismo è stato fatto nei confronti della modella e showgirl.

Accertamenti della Procura sul parto di Belen

A quest’ultima è stato solo permesso di avere un pò di tranquillità e riparo dai fan e dai paparazzi. Il Codacons ha chiesto all’autorità giudiziaria di, “aprire un’indagine alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e abuso d’ufficio, accertando i fatti e verificando se effettivamente un intero reparto dell’ospedale sia stato riorganizzato sulla base delle esigenze della showgirl”. Se quanto riferito dal sindacato degli infermieri, che ha parlato di “riorganizzazione del piano”, dovesse rivelarsi vero “ci troveremmo infatti di fronte a modifiche nell’erogazione dei servizi offerti da una struttura pubblica non giustificate da comprovate esigenze, con palese violazione dei protocolli a danno di tutti gli altri pazienti e del personale, ed evidenti disparità di trattamento nei confronti delle altre mamme ricoverate presso l’ospedale“.

Dall’ospedale di Padova hanno fatto sapere che, “Tutte le precisazioni che abbiamo fornito (relative a piani, stanza occupate, ascensori utilizzati — nessuno risulta essere stato bloccato, ndr) sono ampiamente documentabili, pertanto ci riserviamo di agire a tutela della propria immagine nelle sede opportune”. Da far suo, il sindacato non aggiunge nulla a quanto già dichiarato ma specifica che “non ci siamo inventati niente“.

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