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Giovane calciatore campano si toglie la vita, lo sfogo del padre: “Non si è ammazzato perché vittima di razzismo”

Tra lacrime e dolore si sono tenuti i funerali di Seid Visin a Nocera Inferiore, il giovane calciatore che si è tolto la vita a 20 anni. Nella giornata di sabato era iniziata a circolare una lettera a firma del ragazzo in cui parlava del razzismo che lo circondava e del malessere che sentiva. Si è così diffusa l’idea che quella missiva fosse il sintomo di un malessere che ha preceduto il gesto estremo.

Parla il padre di Seid

Sulla vicenda è intervenuto il padre adottivo di Seid, che ha spiegato come quella lettera non abbia nulla a che vedere con la tragica morte del figlio: “Mio figlio non si è ammazzato perché vittima di razzismo. È sempre stato amato e benvoluto, stamane la chiesa per i suoi funerali era gremita di giovani e famiglie”.

Poi ha continuato sottolineando che si è trattato di un malessere di un momento: “Fu uno sfogo, era esasperato dal clima che si respirava in Italia. Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni. Non voglio parlare delle questioni personali di mio figlio. Dico solo che era un uomo meraviglioso”, queste le parole all’Ansa.

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