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Un anno fa veniva ucciso Patrizio Falcone, la veglia in sua memoria: “Non doveva andare così”

I familiari si sono riuniti vicino casa per ricordare il 41enne ucciso brutalmente davanti al figlio

Il 23 maggio del 2020 Patrizio Falcone veniva ucciso con una coltellata al petto da un suo vicino di casa davanti a suo figlio più grande, Francesco nel quartiere Marianella, a Napoli. Patrizio aveva 41 anni, era un padre amorevole, un marito attento, ma soprattutto un grande lavoratore. I familiari, che hanno dovuto fare i conti con quest’atrocità, spiegano che a spingere Mauro Severino, condannato a 24 anni per omicidio, sarebbe stata la gelosia “In Patrizio – hanno raccontato a Vocedinapoli.it – vedevano l’uomo che lui non era“.

E’ trascorso un anno da quella terribile tragedia, 365 giorni in cui Anna Gaeta, la moglie di Patrizio, i due figli, la madre e i fratelli e le sorelle, hanno dovuto fare i conti con un vuoto assordante. Un delitto efferato cui non riescono a dare una spiegazione, se non il fatto che Mauro Severino “non sopportasse la felicità della nostra famiglia”. A un anno dalla scomparsa di Patrizio Falcone la famiglia ha organizzato una veglia in suo ricordo, un momento di raccoglimento a pochi metri da dove ha perso la vita. Presente anche don Luciano, parroco della zona, che ha fatto una benedizione e ha cercato con le sue parole di dare conforto ai familiari. Una veglia per ricordare cosa è accaduto, ma soprattutto per ripetere a gran voce: “Patrizio siamo tutti noi“.

Un uomo, un marito e un padre che non potrà più prendersi cura della sua famiglia, ucciso brutalmente davanti al figlio che non potrà mai dimenticare quei terribili attimi. Anna, la moglie di Patrizio, ha dato prova di grande coraggio. Da quando il marito non c’è più si batte affinché vengano stabiliti aiuti per le famiglie delle vittime ‘comuni’, affinché nessuno dimentichi mai la sofferenza di chi ha perso un familiare in un modo così brutale. Ha scelto di avvicinarsi alle tante persone, che come lei, hanno visto uccidere una persona cara, cercando di trarre forza da quest’unione.

Anna, abbracciata ai figli, durante la veglia ha ricordato il marito che non c’è più, ringraziando le tante persone che hanno partecipato per dimostrare a lei e a tutta la famiglia di Patrizio la loro vicinanza. Poche parole, le stesse che hanno accompagnato lei e la sua famiglia in questo terribile anno: “Che il tuo sorriso e la tua voglia di vivere possano riscaldare i nostri cuori distrutti. Non doveva andare così. Patrizio siamo tutti noi”.