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Luana, morta in fabbrica a 22 anni, la mamma: “Al suo bambino diremo che è volata in cielo”, 2 indagati

Toccanti parole di Emma Marrazzo nel ricordare sua figlia Luana D’Orazio, la 22enne pistoiese morta in un infortunio sul lavoro in un’azienda tessile di Montemurlo in provincia di Prato, intrappolata in un macchinario, un orditoio, dopo essere stata trascinata dal rullo.

“Era contenta del lavoro che faceva, le piaceva lavorare. Aveva tanta voglia di lavorare per costruirsi un futuro perché era fidanzata da due anni”, ha aggiunto la donna all’Ansa. “Ora voglio giustizia”. La procura di Prato ha aperto un’inchiesta ed ha iscritto due persone nel registro degli indagati. Lo apprende l’Ansa da fonti inquirenti. Le iscrizioni sarebbero legate agli accertamenti tecnici che si stanno anche concentrando sulla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile.

Luana era una giovane mamma, e per il suo piccolo ha dedicato parole di dolore. “Il nostro primo pensiero adesso è per il bambino di Luana, 5 anni e mezzo, ragazza madre, che amava tanto la vita. Al bimbo non faremo mancare nulla, ma certo gli mancherà l’essenziale, l’amore della sua bella e brava mamma. Gli diremo che è volata in cielo e adesso è una stella”.

“Luana, dice la mamma, aveva studiato all’Einaudi, che è un istituto professionale di Pistoia – dove ha vissuto – «poi al terzo anno ha interrotto, è nato il bimbo. Luana era ragazza-madre”. “La tragedia è grande non solo per me, ma anche per i datori di lavoro. La titolare della ditta mi ha chiamato – ha detto – poverina, è distrutta. La ditta peraltro si chiama come mia figlia e la proprietaria si chiama come mia figlia. È tanto dispiaciuta, ha detto che non sa com’è successo, anche lei lavora alle macchine, non è una che sta a spasso, si dà da fare, non si capacita”.