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Logopedia e Ortodonzia: due alleati per il sorriso

L’odontostomatologia rappresenta lo studio, in ambito odontoiatrico, della fisiopatologia della bocca e delle strutture (molli e dure) ad essa collegate come le arcate dentarie, la lingua, le labbra, il palato duro, le guance, la mandibola. 

Tali strutture “dovrebbero” per natura rispondere a un equilibrio naturale tra mantenimento dell’estetica del viso e l’applicazione di forze muscolari, in attività come la masticazione, la deglutizione, la respirazione, l’articolazione del linguaggio verbale. Tuttavia, a causa di molteplici fattori sia endogeni-genetici che esogeni-funzionali, il risultato coincide spesso con uno squilibrio muscolare delle strutture del viso che a lungo termine può provocare danni evidenti alle strutture della bocca e soprattutto dei denti. 

Si dice che “siano le parti molli a vincere contro le parti dure”, e che “la funzione plasmi l’organo!”. Con tali espressioni si intende sottolineare come un organo, dotato di fibre muscolari e dunque di capacità di movimento, possa modificare le strutture fisse, più dure, con le quali entra in contatto. Per esempio: se la lingua all’interno del cavo orale si muove e si posiziona in maniera non-corretta, questa ha la capacità di modificare le strutture ossee ad essa più vicine come, per esempio, il palato duro e le arcate dentali determinando conseguenze riconducibili, per esempio, alle malocclusioni dentali. Pertanto, uno squilibrio funzionale provoca, nel tempo, anche squilibri di natura scheletrica, e di conseguenza estetica, alterando il concetto di armonia del viso. 

Un tempo, ci si rivolgeva esclusivamente all’ortodontista per “aggiustare” la dentatura, indossando apparecchi ortodontici piuttosto voluminosi, spesso dolorosi, saldati ai denti, e con risultati a lungo termine. Più avanti nel tempo, si è giunti a considerare l’idea che l’intermediazione della figura logopedica tra paziente e ortodontista potesse ridurre di gran lunga i tempi di intervento ortodontico, evitando così, recidive, situazioni in cui una volta raggiunto il risultato estetico dei denti, questi potevano nel tempo spostarsi nuovamente a causa di movimenti linguali scorretti, incalzanti e pressanti della lingua sulla parete delle arcate dentarie.

Negli ultimi venticinque anni, la sinergia tra la figura logopedica (il logopedista lavora sui muscoli del viso) e quella medica-ortodontica (l’ortodontista lavora sulle equivalenti strutture ossee) ha garantito e garantisce ancora un lavoro di collaborazione preziosa sul campo, attraverso una presa in carico del paziente secondo una visione olistica nell’approccio alla prevenzione, valutazione diagnostica e riabilitazione

Dottoressa Di Stasio, quanto è importante secondo Lei la terapia miofunzionale nell’approccio al paziente con deglutizione deviata/disfunzionale?

I pazienti con deglutizione deviata, sia bambini che adulti, presentano una malocclusione spesso caratterizzata da morso aperto anteriore, laterale, post rotazione della mandibola o latero-deviazione, incompetenza labiale fino ad arrivare ad un atteggiamento posturale scorretto. La terapia intercettiva e il trattamento ortodontico sono necessari per stabilire la normo-occlusione e non possono prescindere dalla terapia miofunzionale che va ad agire sulla muscolatura del viso, permettendo di ottenere risultati più rapidi e duraturi nel tempo. L‘interposizione della lingua tra le arcate può essere essa stessa responsabile delle recidive ortodontiche.

Esistono, attualmente, degli apparecchi sostitutivi dei precedenti, più innovativi, meno invasivi, e soprattutto a salvaguardia dell’estetica del sorriso? 

Nell’ambito della mia attività utilizzo vari tipi di apparecchi ortodontici; ma tra tutti questi, gli allineatori trasparenti Invisalign (sistema ortodontico invisibile, totalmente rimovibile, dall’assistenza digitale personalizzata!) sono quelli che consentono (oltre al mantenimento dell’estetica del sorriso) con un approccio altamente tecnologico, di ottenere risultati eccellenti nella correzione delle malocclusioni in bambini ed adulti. Una scansione computerizzata del cavo orale permette di evitare le così definite impronte, che per molti risultano fastidiose, e garantisce maggiore precisione e rapidità nella programmazione del piano terapeutico.

Da quanto lavora nel campo dell’odontostomatologia e che cosa ha riscontrato negli ultimi tempi, in termini di deglutizione disfunzionale? Incontra molti più pazienti con questo tipo di problematica? Quali sono le fasce d’età statisticamente più colpite, nell’ambito della sua personale esperienza?

Mi sono specializzata nel ‘95 e da sempre ho prestato particolare attenzione alla cura dei bambini. Sono in aumento le malocclusioni legate ad abitudini viziate come la suzione del dito, la respirazione orale ed un aumento delle parafunzioni legate al particolare periodo pandemico che vede i bambini più tempo davanti ad uno schermo piuttosto che praticare un’attività fisica. Ciò non favorisce l’armonico sviluppo scheletrico e muscolare. Segnali come “il viso allungato” e le occhiaie, l’incompetenza labiale rappresentano evidenze che richiedono di intervenire con la terapia miofunzionale. Di recente, anche il numero di pazienti adulti che per protesi incongrue, zone di edentulie o per pregresse malocclusioni non trattate, presentano una deglutizione deviata… necessitano di terapia ortodontiche e miofunzionali.

 La collaborazione tra la figura dell’Ortodontista e del Logopedista viene svolta con impegno e assiduità per garantire al paziente un’assistenza a 360 gradi, lavorando, in tempi piuttosto brevi, sia sul mantenimento dell’estetica del sorriso, attraverso l’utilizzo di apparecchi ortodontici praticamente “invisibili”, sia sul recupero della funzione muscolare di lingua e altri muscoli del viso che riflettono la propria azione sulla dentatura del paziente. Il riscontro ed i risultati positivi fino ad ora ottenuti sono nella conquista del sorriso di pazienti giovani e adulti, troppo a lungo spaventati da risultati estetici inefficaci e da tempi di recupero troppo lunghi e dolorosi.