Quanto clamore e polemiche per 'Città segrete'. In prima serata sulla Rai uno spettacolo senza infamia e senza lode reso importante dai social
Tantissimi i commenti dedicati alla trasmissione ‘Città segrete‘ di Corrado Augias. Un coro di critiche che hanno dato adito alle solite polemiche del giorno dopo. Napoli è stata ‘maltrattata’ e banalizzata in prima serata sulla Rai. Molti anche i post in senso opposto e cioè da parte di chi ha minimizzato e focalizzato l’attenzione sul ‘bicchiere mezzo pieno’, ovvero su tutti gli aspetti positivi della città descritti nello show televisivo.
‘Scusate il ritardo‘, parafrasando il grande Massimo Troisi, io la trasmissione l’ho guardata ieri sera su Rai Play. Devo essere sincero, guardarla dopo aver letto la marea di commenti ad essa riservati, mi ha fatto un certo effetto. Di sicuro non quello che mi sarei aspettato e cioè, come direbbe Fantozzi della Corazzata Potemkin, ‘Una cagata pazzesca‘. Ho assistito ad una normale trasmissione. Un ordinario documentario storico-culturale, con qualche inesattezza (a detta di molti esperti) e ‘iniezione’ di cronaca.
Augias, la ‘solita’ sceneggiata: una trasmissione nè eccellente, nè malvagia
Un programma senza infamia e senza lode, con collegamenti spesso forzati, al confine tra lo stereotipo, il folclore e la narrazione di una realtà complessa e dalle mille sfaccettature. Già solo per questo pretendere di raccontare Napoli o di fruire di una descrizione oggettiva e a 360 gradi, in sole due ore di trasmissione televisiva, sarebbe una missione impossibile. Di conseguenza non ho compreso l’enorme aspettativa di tutti noi rispetto a ‘Città segrete’. Eppure, come spesso capita, anche Augias – nella sua spocchiosa intellettualità – ha scatenato la sensibilità e la permalosità dei napoletani.
Difendere, quando è legittimo, la propria città e le proprie origini è una cosa più che giusta. Soprattutto se l’offesa proviene dal servizio di informazione pubblica. L’importante è non cascare nel vittimismo e nel campanilismo. Credo che Augias insieme a Cutolo e Maradona (due capitoli fondamentali della storia di Napoli, nel bene e nel male), abbia mostrato tante meraviglie della città, descrivendole con passione e mostrandole in prima serata.
È probabile che noi partenopei manifestiamo ogni tanto un ‘problema‘, una sorta di complesso di ‘inferiorità – superiorità‘ che ci crea ansia quando qualcuno parla di noi. Forse, faremmo bene rivolgere la stessa importanza a tutti quegli aspetti della quotidianità che mortificano Napoli ogni giorno. Quei comportamenti di inciviltà, comune a tante altre grandi metropoli, che nascondono quanto di speciale e fantastico ci sia in questa città unica al mondo. Forse, faremmo bene a ricordare ai nostri amministratori, che tanto hanno difeso Napoli e attaccato Augias, che non è uno scrittore o un giornalista ad essere votato dai cittadini per far funzionare le cose. Sono loro gli eletti che invece di pubblicare post sui social, dovrebbero attraverso le loro funzioni dare a Napoli la dignità che merita.